Usura a Napoli, Manfredi: “La pandemia ha aggravato la situazione”

“La pandemia ha aggravato una situazione che nella nostra città era già estremamente grave, in cui tanti senza un sufficiente sostegno dello Stato sono quasi stati costretti a ricorrere a forme di usura spesso governante dalla criminalità”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi durante il convegno della Consulta nazionale Antiusura in corso a Napoli. “Fenomeni quali l’usura – ha proseguito Manfredi – sono non solo una sconfitta per lo Stato ma anche un vulnus nel sistema economico della città e dunque i percorsi di aiuto si devono porre non solo come un’azione di sostegno sociale ma anche come una ricucitura di una comunità che non lasci indietro nessuno”.

Secondo il sindaco di Napoli, sono quindi necessarie “azioni non solo di repressione ma anche di prevenzione che deve essere sicuramente prevenzione educativa ed economica mettendo in campo iniziative che siano una cintura di sicurezza contro le infiltrazioni”.

L’usura a Napoli è un fenomeno in continua crescita. A confermarlo anche i dati della Caritas, che, nel 2020, ha ascoltato 5.065 persone con problemi riguardanti l’usura.

L’arcivescovo Battaglia: “Chi imbocca la scorciatoia del prestito vende l’anima al diavolo”

Sull’emergenza dell’usura si è espresso anche l’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia. “Chi ha imboccato la scorciatoia del prestito qui e subito – ha detto Battaglia, aprendo il convegno – incamminandosi sulla strada tortuosa e maledetta del prestito mafioso che annienta l’anima e annulla il futuro, ha venduto l’anima al diavolo. Il contrasto all’usura è una questione di libertà, perché chi è strangolato dai debiti non è libero, non è libero chi è costretto a subire tempi infiniti in attesa della concessione di un finanziamento o per la ristrutturazione di un mutuo così come non è libero chi stremato passa notti insonni cercando una soluzione perché non ha più accesso al credito bancario”.

L’arcivescovo ha poi definito le Fondazioni che aiutano le famiglie vittime dell’usura “strumenti di libertà”.

“Sono cambiati i volti delle vittime così come le pratiche degli usurai e le risposte legislative si sono affinate – ha proseguito Battaglia – ma è immutata la logica del profitto a tutti i costi che ha pervaso ogni ambito, e la globalizzazione ha posto le nostre vite come in un grande mercato e pertanto è necessario immaginare un modello di sviluppo che non lasci indietro nessuno perché l’usura è la conseguenza di un sistema malato che scarta ed esclude”.

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