Alessandra Clemente, piano per i trasporti cittadini: “Abbiamo le soluzioni, vogliamo attuarle lavorando con Regione e Governo”

“LE CRITICITÀ

Dal 2009 al 2012, a livello nazionale, il Fondo Nazionale Trasporti è stato tagliato di circa il 20%. Nel 2013 con legge di stabilità il Ministero dei Trasporti ha istituito un Fondo Nazionale TPL trasporto pubblico locale da allocare alle Regioni che a loro volta distribuiscono i fondi necessari ad espletare il servizio minimo ai singoli comuni.

Nella suddivisione dei fondi la Campania ha una fetta di 650 milioni l’anno che ripartisce tra le varie aziende pubbliche locali. Ad ANM che si occupa di linea della Metro 1 e 6, tram, filobus e servizio bus attribuisce 73 milioni. Il Comune di Napoli è l’unico in Italia a contribuire con oltre il 50% dei fondi all’espletazione del servizio, mentre gli altri comuni Italiani partecipano alla spesa solo per un 10%. Ad integrazione dei corrispettivi erogati dalla Regione, aggiunge infatti una somma addizionale per l’espletamento del servizio di 50/60 milioni l’anno.

Un budget di gestione quindi di 130 – 120 milioni, insufficiente alle attuali esigenze della cittàBasti pensare che la Regione Lombardia riceve fondi per 1,6 miliardi di euro dal Fondo Nazionale Trasporti e destina il 45% di queste risorse alla città di Milano, 730 milioni circa. La Campania dei 730 milioni ricevuti ne impiega per Napoli solo il 10%, 73 milioni: i cittadini di Napoli dispongono di un decimo delle risorse per il trasporto pubblico rispetto a quelli di Milano. 

La mancanza di fondi per la gestione determina anche il ritardo nell’apertura della Metro 6, i cui lavori sono di fatto terminati.

Effettuando una proiezione del costo standard sulla base dei volumi di attività realizzati nel 2017, si calcola che ci sono circa 60/70 milioni di risorse mancanti per poter far funzionare il servizio come si deve. E nel 2017 non erano considerate la linea M6 e le nuove stazioni aperte in seguito.

La gestione del trasporto metropolitano da parte di più enti ANM, CTP e EAV non integrati comporta poi l’impossibilità di creare biglietti unici e una gestione ottimale del servizio di trasporto.

LE SOLUZIONI

Per questo nel mio programma di candidata sindaco prevedo l’istituzione di una cabina di regia inter-istituzionale “Trasporto pubblico Napoli” per pianificare in sinergia con le istituzioni regionali e nazionali:

  • il ricalcolo la divisione del TPL campano per Napoli in base alle reali esigenze del servizio adeguato, alle nuove stazioni, a nuove linee e ad una frequenza di corse ogni 4 minuti sugli standard europei;
  • il ricollocamento di concerto con la Regione dei fondi per il servizio minimo su progetti di miglioramento, come le corse notturne;
  • il reperimento di risorse, non più solo con il sovvenzionamento pubblico, ma anche creando parcheggi, pubblicità e servizi di micromobilità al cittadino.

COSA É STATO FATTO

Molto è stato fatto in questi anni. Con l’apertura della Stazione DUOMO la Metropolitana 1 di Napoli arriva 12 stazioni d’arte, tra le 19 aperte.  Il Comune di Napoli ha impiegato circa 250 milioni di euro per 24 nuovi treni della metropolitana più performanti e veloci. La pandemia ne ha rallentato la produzione e il collaudo, ma grazie ai nuovi treni riusciremo ad avere una frequenza delle corse ogni 4 minuti e le corse notturne fino alle 2 di notte. 

Nel 2023 apriranno le stazioni Tribunale, Poggioreale e Capodichino: si va verso la creazione di un anello con la congiunzione Scampia – Capodichino che permetterà un grande risparmio di tempo.

É stata rinnovata la flotta di autobus acquistandone di nuovi, più efficienti, confortevoli ed ecologici. Sono state anche ottimizzata le linee, garantendo il servizio sulle direttrici a forte domanda.

IL MIO PIANO PER I TRASPORTI

Non basta risanare i bilanci delle partecipate comunali per avere un miglior trasporto urbano. Abbiamo bisogno di una visione che porti Napoli in breve tempo ad essere al pari con le principali città europee per efficienza. Ecco come intendiamo realizzarlo:

  • Grazie ai 750 milioni di euro dedicati ai trasporti per Napoli nel PNRR implementare e migliorare il sistema dei trasporti ecologici e il BRT (bus rapid transit) con un occhio di riguardo alle metropolitane, incluso un ulteriore potenziamento della flotta di elettrotreni e l’estensione della linea 6 fino a Nisida.
  • Creare una partnership tra le aziende oggi esistenti ANM, EAV, CTP per tutti i trasporti della città così da velocizzare le procedure e avere servizio più efficace ed efficiente nonché la possibilità di un biglietto unico e biglietti turistici di 3,5,7 giorni come tutte le grandi metropoli.
  • Digitalizzare i ticket con app e QR code da cellulare con credito per pagare singole corse anche in stazione.
  • Dotare le stazioni e l’intera linea metropolitana di rete telefonica mobile e wi-fi.
  • Consentire l’interscambio tra linee metropolitane e le altre forme di trasporto. Creare quindi connessioni tra la cumana e la circumflegrea con le linee 1, 2 e 6 della metropolitana e raggiungere Afragola grazie al collegamento con le linee 1 e 2.
  • Portare  la frequenza delle corse della metropolitana a 4 minuti e renderla attiva fino alle 2 di notte. 
  • Reistituire il tram che collegava San Giovanni a Mergellina: un tram del mare ché unirà i vari lungomare della città.
  • Un sistema di trasporti capillare ed ecologico, con l’acquisto di mezzi elettrici e ad idrogeno, così da svuotare i centri storici dalle auto e rendere Napoli più sana e accessibile.
  • La Napoli che abbiamo l’ambizione di costruire è una Napoli dei 15 minuti. Faremo in modo che i cittadini e le cittadine possano raggiungere i servizi fondamentali nei loro quartieri in 15 minuti, sviluppando i servizi di prossimità”.

 

A scriverlo la candidata sindaco di Napoli Alessandra Clemente sul suo sito.

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