CITTA’ FRAGILE – L’orrendo budello ed il G20 da dimenticare

  Dalla rubrica Città fragile

a cura di Massimo Pollice, ingegnere esperto di Infrastrutture ed Ambiente

“Voi che soffrite nel budello oscuro, n’ata vota saglite p’e scale che è chiù sicuro…”  tratto dal film “Così parlò Bellavista” di Luciano De Crescenzo.  Questa è la frase che mi è venuta in mente ieri passando per via Chiatamone come organizzata per il nuovo dispositivo traffico del Comune pensato per il G20.

Giornate di Caos, il tunnel della Vittoria chiuso per dissesti ed il lungomare “libbberato” chiuso per motivi di sicurezza, orrendo ingorgo in via Chiatamone dove hanno osato rendere la strada a doppio senso vista la non disponibilità di viabilità alternative.

Nell’ultimo Canto dell’Inferno viene descritta una scena simile: “Dante spiega che all’estremità della cavità rocciosa (la natural burella), c’è un luogo distante da Lucifero tanto quanto la sua estensione, che non si può vedere ma da cui si sente il suono di un ruscello che cade verso il basso, nella cavità che ha scavato nella roccia con poca pendenza. Dante e Virgilio si mettono in cammino lungo il budello, per tornare alla luce del sole, e proseguono senza riposare un attimo, col maestro che precede il discepolo facendogli da guida: alla fine Dante intravede gli astri del cielo attraverso un pertugio tondo nella crosta terrestre e quindi i due escono, rivedendo finalmente le stelle.”

Un particolare sfugge, neanche Dante aveva osato pensare ad un budello come via Chiatamone a doppio senso, il percorso del budello era solo dall’inferno al Purgatorio”.  Prendiamo quindi il paragone dantesco in maniera metaforica: siamo all’inferno ed attendiamo con ansia la fine di questa Amministrazione, uscendo a veder le stelle, potendo ritornare con un nuovo e più competente Sindaco a godere di viabilità e servizi degni della terza città d’Italia.

 

 

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