DDL Zan, Italia Viva propone modifiche al testo. Renzi: “L’attività parlamentare è compromesso, non scontro ideologico”

di Francesco Caputi

 

Italia Viva propone modifiche al DDL Zan. Obiettivo del partito di Renzi è rimuovere e modificare i passaggi più controversi del testo: l’articolo 1, l’articolo 4 e l’articolo 7.

Secondo Italia Viva, è necessario eliminare dall’articolo 1 i riferimenti all’identità di genere, contestati dal centro-destra, dai cattolici, dalle femministe e anche dall’associazione Arcilesbica. Italia Viva ritiene che le definizioni sull’identità di genere (“L’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso” o non si è “concluso un percorso di transizione”) debbano essere stralciate dal DDL, mentre la formulazione attuale del testo sui motivi di discriminazione debba essere modificata. Invece di motivi di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull’orienta­mento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”, con la modifica di Italia Viva i motivi di discriminazione previsti sarebbero quelli “fondati sull’omofobia o sulla transfobia”.

Italia Viva chiede inoltre di sopprimere l’articolo 4 sulla libertà di espressione, considerato troppo vago (nell’articolo si legge che sono fatte salve tutte le idee “purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”) e di inserire l’autonomia scolastica nell’articolo 7 sulla giornata internazionale contro l’omotransfobia.

Renzi: “Necessario il compromesso, al Senato non ci sono i numeri”

Matteo Renzi nega le accuse lanciate da PD e 5 Stelle di voler affossare il DDL Zan. “Falso – afferma Renzi in un’intervista alla Repubblica – E’ vero il contrario: siamo gli unici a volerlo salvare. L’ipocrisia di chi urla sui social ma sa che al Senato non ci sono i numeri è la vera garanzia dell’affossamento della legge. Se andiamo sotto su un emendamento a scrutinio segreto, questa legge è morta e ne riparliamo tra anni”. “Per fare le leggi servono i voti dei senatori, non i like degli influencer”.

Alla domanda su cosa pensi del fatto che le richieste di Italia Viva sono le stesse del centro-destra, Renzi ha risposto: “Non sapevo che le femministe – che chiedono di eliminare identità di genere – fossero di destra. Ma comunque se la destra vota a favore di una legge del genere significa che è una destra europea. Meglio una destra che assomiglia alla Merkel di una destra che assomiglia a Orban”.

“L’attività parlamentare – prosegue il leader di Italia Viva – non è scontro ideologico, ma nobile e faticoso compromesso”. “Nel tempo della cancel culture e della dittatura social figuriamoci se mi sfugge la difficoltà di fare ragionamenti del genere”, ha aggiunto Renzi.

Faraone (IV): “Il DDL Zan deve essere scritto bene, non deve dare adito a dubbi intepretativi”

Secondo Davide Faraone di Italia Viva, il DDL Zan deve essere scritto bene e non deve sollevare dubbi riguardanti l’interpretazione. “La legge – spiega Farone – va fatta, è urgente, ma non le va affidata una finalità pedagogica. Proprio perché deve colpire gli abusi, i crimini, le prevaricazioni, deve essere scritta bene e non dare adito ad alcun dubbio interpretativo”.

“Ho il dubbio che questo concetto non sia condiviso da alcuni promotori, che in buona fede pensano che al testo si debba affidare invece una finalità propagandistica, ciò che normalmente si affida ad un manifesto, non ad un articolato normativo da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica”.

“Il DDL Zan, così com’è, difficilmente diventerà legge dello Stato. Se modificato come indicato da Scalfarotto e dallo stesso Zan nel testo presentato alla camera il 4 luglio 2018, sì. Vogliamo allargare i diritti o accontentarci di una bandierina? Io non ho dubbi su cosa fare”, ha concluso Faraone.

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