AstraZeneca, rapporto vaccino-trombosi. Oggi riunione tra AIFA e ministero della Salute su indicazioni d’uso

di Francesco Caputi

 

Oggi i tecnici dell’Agenzia Italiana del Farmaco e il ministero della Salute si riuniranno per discutere di eventuali ulteriori indicazioni sull’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Il vaccino dell’azienda anglo-svedese rimane infatti sospeso in Olanda e fino al 15 aprile in Norvegia e Danimarca, in Germania è stato limitato agli over 60 mentre in Francia agli over 55. E continua la verifica di farmacosorveglianza. Adesso infatti, afferma Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini di EMA, “è sempre più difficile affermare che non vi sia un rapporto di causa ed effetto tra la vaccinazione con AstraZeneca e casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine”. “Il collegamento c’è, come questo avviene dobbiamo però ancora capirlo”, ha aggiunto Cavaleri.

I casi di trombosi registrati finora

Secondo i dati dell’EMA, nell’Unione Europa finora sono stati registrati 44 casi di trombosi su un totale di 9, 2 milioni di dosi di vaccino somministrate nell’area. In Germania si sono verificati 31 casi di trombosi venosa cerebrale e 9 decessi; in Francia 12 trombosi e 4 decessi su 1,9 milioni di dosi; in Norvegia 5 casi e 3 decessi su 120.000 dosi.

Il Regno Unito comunica di aver registrato 30 trombosi su 18 milioni di dosi.

I casi registrati riguardano soprattutto le donne (l’80% dei casi) al di sotto dei 50 anni.

L’immunologo Mantovani: “Probabile causa di trombosi la formazione di autoanticorpi”

Secondo l’immunologo Alberto Mantovani, intervistato dal Corriere della Sera, i casi di trombosi registrati “potrebbero essere forse causati, secondo una recente pubblicazione, dalla formazione di autoanticorpi, come succede, in rarissimi casi, durante trattamenti con eparina”; “se confermata, l’osservazione potrebbe guidare la diagnosi e la terapia di questi, pur molto rari, eventi avversi”. “I dati – prosegue Mantovani – indicano che in alcune categorie di soggetti fragili il vaccino può funzionare un po’ meno bene: dobbiamo vaccinare sicuramente le persone fragili, ma anche studiare come proteggerle al massimo, quindi capire quando vaccinarle, individuare quali fra di loro hanno una risposta maggiore o minore”, pertanto “dobbiamo accompagnare la vaccinazione con programmi di ricerca che permettano di rispondere sempre meglio alle loro esigenze. In questo senso sono in corso studi collaborativi fra diversi istituti che avranno probabilmente il sostegno del ministero della Salute”.

Sileri: “Possibile nuova indicazione EMA”

“E’ possibile, per maggiore precauzione, che l’Agenzia Europea dei Medicinali EMA indichi che per una determinata categoria è meglio non utilizzare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca”. A dirlo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, su Radio 24. “Questo è successo anche per tanti altri famaci”, ha aggiunto Sileri. AstraZeneca, ha proseguito il sottosegretario alla Salute, è stato utilizzato “in un numero estremamente alto di soggetti, mentre gli eventi trombotici rari segnalati sono pochissimi”. “Non vi è ombra di dubbio che vi sia un rapporto rischio-beneficio positivo”, ha aggiunto.

De Luca: “Il governo chiarisca su AstraZeneca e si acceleri su vaccino Sputnik”

“E’ urgente che il Governo chiarisca ad horas la utilizzabilità del vaccino AstraZeneca. Il disastro comunicativo e le decisioni di altri Paesi stanno determinando una situazione di crollo nelle somministrazioni di tale vaccino. Invitiamo il Governo a decidere subito sulla utilizzabilità di AstraZeneca per evitare blocchi drammatici nelle somministrazioni.

Questa situazione rende ancora più urgente un pronunciamento dell’autorità di controllo Aifa sul vaccino Sputnik. E’ interesse dell’Italia non perdere un minuto di tempo. Ogni giorno perduto nella valutazione di questo vaccino è un atto di irresponsabilità verso il Paese”. Lo ha scritto su Facebook il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca.

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