Crisanti, il nuovo modello di tracciamento: codice ai positivi per tracciare il virus

di Francesco Caputi

 

“Triplicheremo la capacità di fare tamponi molecolari, e renderemo più efficace la capacità di identificare le fonti del contagio, bloccandone la diffusione”. Lo ha detto al Resto del Carlino Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, che ha spiegato, durante l’intervista, il nuovo modello di tracciamento che sarà applicato a Ferrara. Il progetto verrà messo in atto entro una decina di giorni. “Abbiamo perso mesi preziosi, con una formula di tracciamento che non funziona, e non avendo la capacità di fare tutti i tamponi che servono. Ma adesso proprio da Ferrara parte questa riscossa: la città diventerà un modello per la Regione e, sono convinto, per il resto d’Italia”, ha detto Crisanti.

Come funzionerà il nuovo modello di tracciamento

Con questo nuovo sistema, “al contagiato – spiega Crisanti – sarà assegnato un codice, che cambierà di giorno in giorno per valutare l’andamento dell’epidemia; questo codice potrà essere trasmesso alla rete delle sue relazioni, dai familiari ai colleghi di lavoro sino agli amici. Tutti questi, in base al codice, potranno presentarsi al tampone che verrà effettuato dalle Usca”. Questo metodo, spiega il microbiologo, è già stato adottato con successo “anche in Nuova Zelanda e Corea”.

Affinché però questo piano funzioni, Crisanti spiega che sarà necessaria la collaborazione dei cittadini. “Ci sarà per questo il coinvolgimento delle istituzioni per sensibilizzare i cittadini”, spiega Crisanti. “Ma sono convinto che la popolazione sia disposta a fare quest’ultimo sforzo, per poter tornare a vivere in maniera più serena. Non voglio dire che si arriverà come ad Auckland, dove si gira senza mascherina, ma sicuramente faremo un grande salto in avanti”.

La critica al sistema attuale: “Farraginoso e lento”

Crisanti, nell’intervista, ha poi criticato duramente l’attuale sistema di tracciamento. Secondo il microbiologo, si tratta di un “sistema decisionale farraginoso e lento: si parte dall’indice Rt che misura un dato di dieci giorni prima, poi deve riunirsi la Commissione Tecnica Scientifica, decidere il governo, poi ci sono le resistenze di qualche Regione e i malumori di vari sindaci. Il segreto per contrastare la diffusione del Covid è la tempestività, e noi non ce l’abbiamo”.

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