Crisi di governo, fallito il mandato esplorativo di Roberto Fico. Mattarella convoca Draghi al Colle

di Francesco Caputi

 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato al Colle Mario Draghi. Lo ha annunciato il portavoce del presidente della Repubblica Giovanni Grasso, dopo che il presidente della Camera Roberto Fico ha certificato il fallimento del mandato esplorativo e l’impossibilità di formare una nuova maggioranza. Draghi incontrerà Mattarella alle 12:00 per ricevere l’incarico di formare un nuovo esecutivo.

Il discorso di Mattarella

Al termine dell’incontro con Roberto Fico, Mattarella ha detto che ci sono due opzioni: la nomina di un governo tecnico o le elezioni anticipate. Il presidente della Repubblica ha spiegato in un breve discorso perché in questo momento è preferibile la prima alternativa:

“Vi sono adesso due strade fra loro alternative: dare immediatamente vita a un governo, adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti, sanitaria, sociale, economica-finanziaria, ovvero quella di immediate elezioni anticipate. Questa seconda strada va attentamente considerata perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia. Di fronte a questa ipotesi ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che oggi devono fare riflettere sull’opportunità di questa soluzione”.

“Ho il dovere di sottolineare come il lungo periodo di campagna elettorale e la conseguente riduzione dell’attività di governo coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia”.

“Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti. Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni, per adottare i provvedimenti via via necessari, e non un governo con attività ridotta al minimo, come è inevitabile in campagna elettorale. Lo stesso vale per lo sviluppo decisivo della campagna di vaccinazione, da condurre in stretto coordinamento fra lo Stato e le Regioni”.

“Sul versante sociale, fra l’altro, a fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti, e questa scadenza richiede decisioni e provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi, molto difficili da assumere da parte di un governo senza pienezza di funzioni, in piena campagna elettorale”.

“Entro il mese di aprile va presentato alla Commissione europea il piano per l’utilizzo dei grandi fondi europei ed è fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza, perché quegli indispensabili finanziamenti vengano impegnati presto. E prima si presenta il piano, più tempo si ha per il confronto con la Commissione. Questa ha due mesi di tempo per discutere il piano con il nostro Governo, con un mese ulteriore per il Consiglio europeo per approvarlo. Occorrerà quindi successivamente provvedere tempestivamente al loro utilizzo per non rischiare di perderli”.

“Un governo dall’attività ridotta non sarebbe in grado di farlo. Per qualche aspetto, neppure potrebbe e non possiamo permetterci di mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro”.

“Va ricordato che dal giorno in cui si sciolgono le Camere, a quello delle elezioni, sono necessari almeno 60 giorni. Successivamente ne occorrono poco meno di 20 per proclamare gli eletti e riunire le Camere. Queste devono nei successivi giorni nominare i propri organi di presidenza. Occorre quindi formare il Governo e questo per operare a pieno ritmo deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere. Deve inoltre organizzare i propri uffici di collaborazione nei vari ministeri. Dallo scioglimento delle Camere nel 2013 sono trascorsi quattro mesi, nel 2018 sono trascorsi cinque mesi. Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un Governo senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi per la lotta alla pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi problemi sociali. Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi quotidiani”.

“Credo che sia giusto aggiungere una ulteriore considerazione. Ci troviamo nel pieno della pandemia, il contagio del virus è diffuso e allarmante, e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti. Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature. Inoltre, la successiva campagna elettorale richiede inevitabilmente tanti incontri affollati, assemblee, comizi. Il ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti”.

“In altri Paesi in cui si è votato obbligatoriamente perché erano scadute le legislature dei parlamenti o i mandati dei presidenti, si è verificato un grave aumento dei contagi. Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo continuiamo ogni giorno, anche oggi, a registrare. Avverto pertanto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Conto quindi di conferire al più presto un incarico per formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato”.

Le reazioni

Crimi: “Il M5S non voterà un governo tecnico”

Il M5S si dichiara contrario al governo Draghi. “Il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi”. Lo ha scritto il capo politico del M5S Vito Crimi in un post su Facebook.

Secondo fonti parlamentari del Movimento, questa linea sarebbe stata dettata direttamente da Beppe Grillo.

Zingaretti: “Mattarella ha posto rimedio al disastro”

Il PD dice sì a Draghi. “Abbiamo fatto davvero di tutto per ricostruire una maggioranza, in un momento difficile. Il presidente Mattarella, che ringraziamo, con la sua iniziativa ha posto rimedio al disastro provocato dalla irresponsabile scelta della crisi di Governo. Da domani saremo pronti al confronto per garantire l’affermazione del bene comune del Paese”, ha detto il segretario Zingaretti.

Renzi: “Sostenere il governo di Draghi”

“Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l’Italia”. Lo ha scritto su Twitter il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

LeU e Sinistra Italiana contrari

Contraria al governo Draghi l’ala più a sinistra dell’ex esecutivo giallo-rosso. “Mi pare molto difficile che ci possa essere un sostegno ad un’operazione politica regressiva, e questa non è una valutazione sulla figura di Draghi. Non mi convince la retorica del governo dei migliori”, ha detto Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e parlamentare di Liberi e Uguali nel corso della trasmissione Agorà su Rai 3.

Il centro-destra diviso. La Lega verso l’astensione, Fratelli d’Italia all’opposizione, Forza Italia favorevole

Divisione fra i partiti del centro-destra sul governo Draghi.

Complessa e poco definita la posizione della Lega. “Si apre una nuova fase – ha detto Matteo Salvini – Non abbiamo pregiudizi nei confronti di Draghi. Vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto. Voterà mezza Europa e lo faranno tante città italiane per cui la democrazia non può essere sospesa in questi mesi. Ma non sprechiamo questi mesi”. Nella Lega, tuttavia, sono presenti elementi come Giorgetti e Zaia fortemente favorevoli a Draghi.

Sì deciso a Draghi da Forza Italia. Gli azzurri hanno sempre gradito l’ex presidente della BCE. La stima per Mario Draghi, riferiscono fonti di Forza Italia, “è antica, al punto che lo stesso Berlusconi ha più volte rivendicato di averlo voluto fortemente alla guida BCE”.

Fratelli d’Italia si dichiara all’opposizione. In una nota firmata da Giorgia Meloni, il partito si dichiara contrario al governo Draghi. L’opposizione però, affermano da Fratelli d’Italia, non sarà belligerante, ma responsabile.

“Draghi salva l’Italia”: i titoli dei giornali stranieri

“Crisi politica in Italia: Mario Draghi chiamato in soccorso”. Questo il titolo del quotidiano francese Le Monde sulla notizia del nuovo governo Draghi. Le Monde ricorda che a Draghi, “un uomo noto per la sua discrezione, per la sua serietà e la sua determinazione”, è stato attribuito il merito di “aver salvato la zona euro nel 2012 nel pieno della crisi del debito”.

Lo descrive come figura di “prestigio” e che “riscuote consenso unanime” il giornale spagnolo El Paìs: “La figura che gode di più sostegno e prestigio in Italia, l’ex presidente della Bce Mario Draghi, una delle poche figure che riscuote un consenso unanime tra i partiti politici, anche a destra, dove in altre occasioni hanno detto di essere disposti ad appoggiare un governo guidato dall’ex banchiere”.

“Draghi dovrebbe salvare l’Italia”, titola il tedesco Bild.

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