Crisi di governo, Conte ottiene la fiducia in Senato. Cosa succede adesso

di Francesco Caputi

 

156 a favore, 140 no e 16 astenuti. E’ con questi voti che Conte ha ottenuto la fiducia del Senato. I numeri sono però molto stretti, rendendo difficile la governabilità. Conte convocherà un vertice di maggioranza. In serata potrebbe salire al Colle dove potrà comunicare al presidente della Repubblica la volontà di rafforzare la maggioranza. Il presidente del Consiglio potrebbe tentare di sottrarre qualche senatore a Forza Italia e a Italia Viva. Se il tentativo dovesse fallire, Conte potrebbe rivolgersi ai singoli responsabili, i quali tuttavia potrebbero cambiare idea in qualsiasi momento.

Zingaretti: “Rafforzare la forza parlamentare del governo”

Fra i primi a commentare la fiducia ottenuta da Conte in Senato vi è stato il segretario del PD Nicola Zingaretti. “Ora è il momento di voltare pagina, di rafforzare la forza parlamentare del governo”, ha detto ieri all’emittente dem Radio Immagina. “Ieri abbiamo evitato il salto nel buio di una crisi e abbiamo fatto bene. Ora dobbiamo agire su due fronti i problemi degli italiani e una prospettiva politica del governo”, ha aggiunto.

Franceschini: “Il governo deve rafforzarsi, allargare la maggioranza ai moderati di centro-destra”

La stessa linea di Zingaretti, secondo cui il governo deve andare avanti e rafforzarsi, è stata espressa dal ministro della Cultura Dario Franceschini. “Il governo deve rafforzarsi, non solo numericamente, ma anche da un punto di vista politico”, ha detto in un’intervista a Repubblica. “Abbiamo avviato la revisione del programma per un nuovo Patto di Legislatura, che resta necessario”.

La medesima linea di Zingaretti, secondo cui il governo deve andare avanti, è stata espressa anche dal ministro della Cultura Dario Franceschini: “Il governo deve rafforzarsi, non solo numericamente, ma anche da un punto di vista politico”, ha detto in un’intervista a Repubblica. “Abbiamo avviato la revisione del programma per un nuovo Patto di Legislatura, che resta necessario”. “C’è un governo che ha preso la fiducia e ora è nella pienezza dei poteri. Approveremo subito lo scostamento, i nuovi ristori e manderemo entro febbraio il Recovery plan in Europa. Una crisi sarebbe stata un salto nel buio per l’Italia”.

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“È chiaro che quello di oggi non è un punto di arrivo, ma di partenza, su cui costruire una prospettiva politica, un governo è forte se può contare su almeno 170 senatori. Ora quindi dobbiamo lavorare per rafforzarlo. Oggi si tratta di fare di necessità virtù; alcuni hanno deciso di sostenere il governo e altri, pur non votando la fiducia, hanno detto ‘per ora’, mostrando interesse per un nuovo spazio politico”. Facendo riferimento a “diversi moderati di centrodestra, dall’Udc a Forza Italia alla componente di Romani e Quagliariello”, Franceschini ha anche parlato della possibilità “di allargare la maggioranza a tutti i moderati che stanno con grande disagio in una alleanza a guida Salvini e Meloni, per sostenere una linea europeista e approvare una legge proporzionale che liberi il Paese da alleanze forzate. Per Forza Italia è una occasione. Credo, anzi so, che ci sono molti forzisti interessati”.

Il ministro della Cultura si è poi espresso anche sul leader di Italia Viva: “Anche ieri, ascoltando Renzi, non ho capito su cosa ha aperto la crisi e se non sai su cosa si è rotto, non sai su cosa ricomporre. Credo non ci siano le condizioni per chiudere la crisi come una parentesi e ricominciare daccapo. La guida di una coalizione è necessariamente un punto di equilibrio. Quel punto è Conte. Le allusioni ad un premier del Pd sono state solo un tentativo, mediocre, di mettere zizzania. Al momento ci sono da sostituire solo gli incarichi lasciati da Italia viva, poi si vedrà dobbiamo tenere aperta la porta a un confronto con l’opposizione. Vedremo se il centrodestra si arroccherà o vorrà cogliere l’opportunità di dialogare”.

Il centro-destra: “Pronti ad andare da Mattarella”

“Ci rivolgeremo a Mattarella: c’è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca”. Lo ha detto Matteo Salvini. Il leader della Lega, durante un intervento in Senato, si è inoltre rivolto ai senatori a vita, ricordando loro alcune parole che Beppe Grillo pronunciò nell’agosto del 2012. “Ricordo ai senatori a vita che legittimamente voteranno la fiducia che il leader dei Cinque stelle” Beppe Grillo “diceva ‘i senatori a vita non muoiono mai e se muoiono lo fanno un po’ troppo tardi’. Che coraggio avete senatori a vita, che coraggio…”. “Sono parole disgustose e sono certo che il senatore dei Cinque stelle che interverrà dopo di me chiederà scusa ai senatori a vita a nome del Movimento e di Grillo”, ha aggiunto.

Parole dure anche da Fratelli d’Italia. “Conte non ha la maggioranza, non può andare avanti così. Berlusconi si dimise. Non credo che Mattarella chiuderà un occhio”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Stessa linea anche in Forza Italia. “Non hanno i numeri, Forza Italia chiede un incontro al capo dello Stato”, ha detto Antonio Tajani.

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