Renzi annuncia le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti: “Crisi aperta da mesi, non da Italia Viva”

di Francesco Caputi

 

“La conferenza stampa è per annunciare le dimissioni delle ministre di Italia Viva Bellanova e Bonetti”. Queste le parole con cui Matteo Renzi ha iniziato la conferenza stampa alla Camera, annunciando le dimissioni delle ministre del suo partito.

“Non abbiamo una pregiudiziale sul nome di Conte, ma non faremo mai un ribaltone e non daremo mai vita a un governo con forze della destra sovranista che abbiamo combattuto e contro le quali abbiamo fatto nascere questo governo. L’unica pregiudiziale: non faremo un governo con Salvini per avere uno sguardo populista sull’Europa”.

“Abbiamo cancellato il bicameralismo – ha detto Renzi, rivolgendosi al premier – ma questo lo fai facendo una riforma costituzionale, non per prassi come ha detto in modo perfetto in Senato Zanda. Non lo fai facendo un emendamento di notte che esautora i ministri: non si fa così la politica. Se non si fa questo, non vi stupite se poi arriva un Trump”. “Ciò che è accaduto in America – ha aggiunto – è che si è ignorata la democrazia”.

“Non voglio perdere opportunità di cambiare il Paese che è molto di più che cambiare la faccia. Fare gli scatoloni non è semplice, dovete avere rispetto e dignità di chi si dimette per servire la Carta costituzionale”.

“Viviamo una grande crisi non politica – attacca il leader di Iv – ma pandemica, stiamo discutendo da settimane dei pericoli legati alla pandemie, delle esigenze legate al vaccino. Davanti a questa crisi il senso di responsabilità consiste innanzitutto nel cercare di risolvere i problemi, non di nasconderli. Siamo al fianco di donne e uomini che lavorano contro il virus, ma siamo consapevoli che la nostra responsabilità è dare risposte al Paese”.

Renzi si è poi difeso dalle accuse di aver causato una crisi di governo in piena pandemia.  “La crisi politica – ha detto Renzi – non è partita da Italia viva ma è aperta da mesi. E il salto di qualità che abbiamo chiesto l’hanno chiesto anche altre forze politiche dicendo, ‘guardiamoci negli occhi e risolviamo i problemi della sanità, della pandemia, del lavoro, dei giovani, della scuola, della cultura, dell’università”.

“Abbiamo detto, risolviamo i problemi aperti, questa è la politica, risolvere i problemi sui social è populismo. Ma la politica prevede il rispetto delle liturgie della democrazia. Ma se durante la pandemia non rispetti le regole, la democrazia non serve più a niente, noi non giochiamo con le istituzioni. I problemi si risolvono nelle sedi delle istituzioni. Questo prevede la Costituzione che non è una storia su Instagram”.

“Nell’affermare la fiducia incrollabile nel presidente della Repubblica e nel ruolo che ricopre – afferma – noi pensiamo che si debbano affrontare i tre punti cardine che le ministre e il sottosegretario hanno scritto al premier”.

“I tre punti sono semplici” prosegue Renzi. “Il primo è di metodo: abbiamo fatto nascere questo governo contro Salvini che chiedeva pieni potere, qualcuno che ci fa ora la morale era favorevole ad andare a elezioni e consegnare il Paese alla destra anti-europea e sovranista. I pieni poteri a Salvini non glieli volevamo dare, e non consentiremo a nessuno di avere pieni poteri. L’utilizzo ridondante delle dirette a reti unificate, l’uso in modo discutibile della delega all’autorità delegata dei servizi segreti, l’assegnazione costante alla stessa figura commissariale di tutti i centri di spesa legati alla pandemia, e la timidezza con cui sono state condannate le recenti manifestazioni Ue e il loro mandante, rappresentano per noi un vulnus alle regole del gioco. Chiediamo di rispettare le forme democratiche”.

Poi il secondo punto: “C’è la drammatica emergenza da affrontare, ma non può essere l’unico elemento che tiene in vita il governo, rispondere alla pandemia significa sbloccare i cantieri, riaprire le scuole, pensare all’occupazione giovanile, creare una strategia unitaria sulle politiche industriali dall’acciaio ai trasporti”. “L’Italia ha il più alto numero di morti, il Pil più basso, il maggior numero di giorni di scuola persi”.

Infine, il terzo punto: il Recovery plan. “Abbiamo fatto una battaglia sui fondi europei, ci avevano detto che eravamo irresponsabili, poi ci hanno dato ragione perché abbiamo cambiato le cose, ad esempio l’impianto giustizialista della riforma della giustizia, le risorse sul turismo, il patent box. Sono stati fatti passi in avanti, certo: meno bonus, più investimenti. Ma resta un problema aperto: perché non prendiamo il Mes, ovvero più fondi per la sanità? Se siamo in emergenza servono più fondi per la sanità, non prenderli per un motivo ideologico è da irresponsabile. Irresponsabile è chi porta le proprie ideologie contro la realtà”.

“Va tutto bene – ha proseguito il leader di Italia Viva – se la politica fa il proprio mestiere, fa le cose giuste che servono a propri figli. Noi siamo pronti a dare una mano e parlare di tutto senza ideologia. Stiamo dicendo che se c’è una crisi politica, la si affronta non negli spot in piazza, nei post su Facebook. Ma nelle sedi istituzionali: nei tavoli politici (l’ultimo dei quali è stato convocato il 5 novembre e poi si è fermato), o in Parlamento, dove non se ne parla più dal 22 luglio. Chiediamo solo di discutere”, ha concluso Renzi.

Le reazioni

Amendola: “Crisi grave errore, non si fa cadere governo per MES. Ora si aprono tutti gli scenari.”

“Credo che la scelta che ha fatto Italia Viva sia un grave errore, non si fa cadere un governo per il MES”, ha detto il ministro agli Affari europei, Vincenzo Amendola al Tg4. “La crisi apre qualunque scenario – prosegue – e blocca un lavoro che stavamo facendo. Aprire una crisi in questo contesto è un rischio e anche un grave errore”.

Castaldo: “Renzi apre crisi della serietà, voltiamo pagina per proteggere l’Italia”

“Al posto di spendere ogni energia per uscire insieme dalla crisi sanitaria, economica e sociale, Renzi preferisce aprire anche la crisi della serietà. Voltiamo pagina, per proteggere l’Italia”. Lo ha scritto su Twitter il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo (M5S).

Orlando: “Dimissioni ministre IV? Un grave errore che pagheremo tutti”

“Un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti”. Lo ha scritto su Twitter il vicesegretario del PD Andrea Orlando.

Salvini: “Litigio infinito, Italiani in ostaggio”

“Conte, Renzi, Di Maio, Zingaretti. Litigio infinito, Italiani in ostaggio. Salute, lavoro, scuola, tasse. Tutto fermo. Quindi? Gennaio, voto in Portogallo. Febbraio, voto in Catalogna. Marzo, voto in Olanda, Israele e Bulgaria. Aprile, voto in Albania Maggio, voto in Scozia, Galles e Cipro. Giugno, voto in Francia. Settembre, voto in Norvegia, Russia e Germania. Ottobre, voto in Repubblica Ceca. Il governo in Italia non c’è più? Che si fa?”. Lo ha scritto il leader della Lega Matteo Salvini su Twitter.

Meloni: “Elezioni subito”

“Italiani in ginocchio, governo allo sfascio. L’Italia non può permettersi di perdere altro tempo. Conte si dimetta. Elezioni subito”. Lo ha scritto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni su Twitter.

Crimi: “Renzi ritira i suoi ministri, scelta incomprensibile”

“Mentre il Paese è in emergenza sanitaria, Renzi ritira i suoi ministri. Credo che nessuno comprenda questa scelta. Ma ora è il momento della responsabilità. Mi auguro che già da stasera il CdM possa continuare i lavori su Decreto antiCovid, scostamento di bilancio e nuovi ristori”. Lo ha scritto il senatore del M5S Vito Crimi su Twitter.

Bonafede: “Nessun merito nella fuga dalle responsabilità”

“Italia Viva ritira le proprie ministre dal governo nel momento in cui il Paese vive un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti. Non c’è nessun merito nella fuga dalle responsabilità. Il MoVimento 5 Stelle continuerà a lavorare per i cittadini al fianco di Giuseppe Conte”. Lo ha scritto su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Zingaretti: “Da Italia Viva un errore contro l’Italia”

“Da Italia Viva un errore contro l’Italia. Noi abbiamo bisogno di investimenti, lavoro, sanità, di combattere la pandemia. Non di una crisi di governo”. Lo ha scritto su Twitter il segretario del PD Nicola Zingaretti.

 

Bellanova: “Governo senza programma per governare a fine legislatura”

“Non c’è un programma per governare a fine legislatura. Un governo non si tiene in piedi perché fa il DPCM. Quello è l’emergenza, ma durante l’emergenza oltre a fare un decreto ristori, devi porti il problema della crisi, che esiste. In questo Paese stanno aumentando le diseguaglianze. Puoi continuare ad avere risorse e opere e non avere i commissari? Noi la legge di bilancio abbiamo contribuito a scriverla ma assumiamo la responsabilità con il Paese, ma se il presidente del Consiglio neanche si presenta in Aula…”. Lo ha detto Teresa Bellanova durante la conferenza stampa alla Camera.

Come è iniziato lo scontro fra Renzi e il governo

Lo scontro fra Matteo Renzi e il premier Conte era già in corso da mesi, ma si era inasprito a dicembre. A rendere più forti i contrasti fra Renzi e il governo il piano di gestione del Recovery Fund. Conte aveva infatti ipotizzato una cabina di regia formata da 300 tecnici, 6 supermanager e alcuni ministri. Il piano di gestione proposto da Conte è stato rifiutato da Renzi e anche dal PD.

Altro motivo di scontro fra Renzi e il premier è il MES, fortemente osteggiato dal Movimento 5 Stelle. Infine, Renzi chiede che Conte ceda la delega dei servizi segreti, ma il premier si mostra irremovibile.

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