Coronavirus, riapertura degli stadi: è scontro tra governo e regioni

di Francesco Caputi

 

Ieri, la Conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida per la partecipazione del pubblico agli eventi e alle competizioni sportive. Nel documento approvato dalla Conferenza e inviato al governo si legge che è prevista “la partecipazione di spettatori muniti di mascherine, a cui sia stata misurata la temperatura in ingresso, esclusivamente in posti a sedere assegnati personalmente, distanziati e nei limiti massimi del 25% della capienza dell’impianto”.

Alla proposta si è opposta la Regione Lazio. “Dopo l’appello dell’Associazione Nazionale dei Presidi che solo ieri ha richiamato il senso di responsabilità di studenti e genitori invitandoli a usare sempre mascherine e distanziamento agli ingressi e alle uscite delle scuole, evitando gli assembramenti di gruppi, ritengo sbagliato oggi anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25% della loro capienza creando, quindi, assembramenti che possono raggiungere il numero di migliaia di persone”, ha detto il governatore del Lazio Zingaretti. Contrario alla riapertura degli stadi anche il ministero della Salute. “Anch’io sono un appassionato di calcio e vorrei riportare mio figlio a tifare Roma in tribuna Tevere dove siamo abbonati, ma voglio prima di tutto che vada a scuola”, ha detto il ministro Speranza. Massimo Galli invita alla cautela. “È presto. Sarebbe meglio aspettare due o tre settimane. Anche perché si rischia di dare un segnale sbagliato come quello arrivato a molti con la riapertura estiva delle discoteche”. Secondo Galli, infatti, bisognerebbe aspettare almeno 15 giorni “per capire quali saranno le conseguenze della riapertura delle scuole, capire quale sarà a quel punto la situazione epidemiologica complessiva e soltanto poi decidere”.

A preoccupare Speranza e il CTS non sono soltanto gli assembramenti che potrebbero crearsi durante la partita, ma anche e soprattutto quelli che potrebbero crearsi prima e dopo la partita, per esempio nei mezzi pubblici. “Se tu concentri 15mila persone all’ingresso e all’uscita, anche se le diluisci in qualche posto devono andare. Devono arrivare allo stadio con dei mezzi che siano pubblici o privati. Se sono mezzi pubblici, forse potremmo risparmiarci questo finché non siamo più sicuri”, ha spiegato infatti Galli. Speranza e il CTS inoltre temono che la riapertura degli stadi possa lanciare il messaggio del ‘liberi tutti’ in un momento in cui il modo in cui potrebbe evolversi la situazione Covid in Italia è ancora molto incerto.

I governatori invece ritengono che il documento messo a punto dai loro tecnici offra sufficienti garanzie per la riapertura, non solo degli stadi da calcio ma anche degli altri impianti sportivi, compresi quelli al chiuso. Fra i governatori favorevoli alla riapertura degli stadi anche De Luca. Sulla questione è intervenuto anche Matteo Salvini, esprimendosi favorevole a riaprire gli stadi. “Io riaprirei gli stadi con il 25% di capienza, assolutamente. Mi sembra una cosa ragionevole, non vedo dove sia il problema. Al gran premio di Moto Gp, a Misano, sono entrate 10 mila persone e si sono divertite”, ha detto il leader della Lega.

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