Scuola e coronavirus, la situazione in Campania

di Antonio Alifano

Il 14 settembre dovrebbe essere il giorno di rientro per gli studenti e le studentesse degli istituti primari, secondari e superiori di tutta Italia. La ricomparsa del virus tuttavia potrebbe far slittarne l’ingresso. In virtù di ciò, regioni e governo si stanno adoperando per studiare un piano di messa in sicurezza delle scuole. In Campania la situazione parrebbe chiara “Nelle condizioni attuali, non è possibile aprire”, così avrebbe affermato De Luca in un’intervista. L’Anci e i sindaci rincarano “Riapertura almeno a dopo le elezioni” cioè al 24 settembre.

SE NON SI FA IL SIEROLOGICO

A preoccupare il governatore sono i numeri: troppo bassa la percentuale di persone che si è sottoposta al test sierologico. È evidente la frecciata scagliata contro la decisione del governo di rendere facoltativo lo screening di chi opera nelle scuole, sottolineando come in questo momento sia necessario avere stime precise dei positivi tra il personale scolastico. “In Campania ci sono 200.000 dipendenti nelle scuole pubbliche e private. Se abbiamo una media del 10% di positivi significa 20.000 persone. Se abbiamo il 5% di positivi sono 10.000 persone. Parliamo di numeri importanti, quindi per dare sicurezza alle famiglie dobbiamo garantire che il personale sia stato controllato seriamente”. Intanto al parcheggio Frullone a Capodichino, area adibita con stand temporanei per chi volesse effettuare il prelievo sierologico, sono in molti a lamentarsi dell’organizzazione. Gli esami previsti tutti giorni dalle ore 12:00 alle 18:00, si fanno aspettando sotto il sole cocente, magari avvicinando categorie a rischio, come i rientrati dalle ferie con altre che ogni rischio dovrebbero evitare, il corpo docenti.


LAMENTELE PER LE INADEGUATEZZE

Ad essere maggiormente preoccupati sono i sindaci dei vari comuni campani e i membri dell’Anci, associazione dei comuni (sezione Campania). Sono tante le lettere di lamentela al presidente di regione che sottolineano l’inadeguatezza delle scuole e dei servizi preposti a portare ed ospitare alunni ed alunne e le difficoltà di adottare le linee ministeriali. Tanti i dubbi su come affrontare gli ostacoli; come sopperire alla mancanza di personale, dei mezzi di trasporto e del materiale scolastico adatto per garantire l’incolumità di tutti? A conti fatti parrebbe ormai unanime e inevitabile la decisione di posticipare l’apertura delle scuole al 24 settembre, ovvero dopo le elezioni regionali.

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