Elezioni in Campania 2020: la guida ai candidati

di Grazia Serra

Manca poco alla prossima tornata elettorale che vedrà coinvolte diverse regioni, tra cui la Campania. Gli elettori saranno chiamati alle urne per esprimere le rispettive preferenze per le Elezioni Regionali. La data fissata dal Parlamento è i prossimi 20 e 21 settembre.

L’election Day


In realtà, a causa della pandemia di Covid19, la data delle elezioni è slittata. Diversi governatori avevano in realtà fatto pressione affinché si andasse alle urne a luglio ma poi il Parlamento si è espresso approvando il decreto Elezioni, dove si è optato per un election day. Così sono stati accorpati il primo turno delle elezioni amministrative e il referendum per la diminuzione del numero dei parlamentari.
Olte alla Campania, si voterà anche in altre sette regioni, ovvero Toscana, Veneto, Liguria, Puglia, Valle d’Aosta e Marche.


I candidati


In Campania, sono scesi in campo otto candidati per queste regionali. Di seguito, ecco i loro nominativi e da quali partiti o liste civiche saranno sostenuti in vista delle elezioni:
• Sergio Angrisano – Terzo Polo
• Stefano Caldoro – Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Caldoro Presidente-UdC, Alleanza di Centro, Identità Meridionale-Macroregione Sud
• Valeria Ciarambino – Movimento 5 Stelle
• Giuseppe Cirillo – Partito delle Buone Maniere
• Vincenzo De Luca – Partito Democratico, Italia Viva, Partito Socialista Italiano, Centro Demecratico, +Campania in Europa, Europa Verde-DemoS, De Luca Presidente, Campania Libera, Fare Democratico-Popolari, Democratici e Progressisti, Davvero Sostenibilità e Diritti-Partito Animalista, Lega per l’Italia-PRI, Liberaldemocratici e Moderati, Noi Campani, Per le Persone e la Comunità
• Giuliano Granato – Potere al Popolo
• Gabriele Nappi – Naturalismo
• Luca Saltalamacchia – Terra

Tra coalizioni saltate e vecchie conoscenze

Nel corso della Pandemia, Vincenzo De Luca ha acquistato grande popolarità anche al di fuori dei confini regionali, motivo per cui il centrosinistra ha deciso di puntare tutto su di lui, grazie anche a una nutrita falange di quindici liste. Questa scelta ha però provocato una rottura col Movimento 5 stelle, che ha infatti deciso di mettere da parte ogni idea di alleanza e scegliere un suo cavallo su cui puntare. Così la scelta è caduta su un nome già noto nel compartimento campano dei pentastellati, cioè a dire quello della consigliera Valeria Ciarambino.
Il candidato del Terzo Polo, sostenuto da movimenti come la Confederazioni Movimenti Identitari e il Movimento verde è invece Sergio Angrisano, mentre nel centrodestra, una volta sfumata l’ipotesi Mara Carfagna, si è puntato nuovamente su una vecchia amicizia della Regione, per così dire, ovvero Stefano Caldoro, indicato da Forza Italia.
Ultimi ma non per ordine di importanza, Giuliano Granato per Potere al Popolo, Gabriele Nappi per Naturalismo, Luca Saltalamacchia per Terra e Giuseppe Cirillo con il Partito delle Buone Maniere.


La legge elettorale


Per quanto concerne il sistema di votazione, la legge per le regionali in Campania è quella del 2009 poi modificata nel 2015, un mese prima delle ultime elezioni. Si tratta di un sistema proporzionale a turno unico.
Viene eletto governatore il candidato che riesce a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. Per garantire una sostanziale governabilità, ad esso verrà attribuito un premio di maggioranza del 60% dei 50 seggi a disposizione che vengono ripartiti su base provinciale, ovvero 27 per Napoli, 9 per Salerno, 8 per Caserta, 4 per Avellino e 2 per Benevento.
Per poter quindi accedere alla divisione dei seggi, i consiglieri vengono eletti con criterio proporzionale su base di liste circoscrizionali. Una lista a livello provinciale deve superare la soglia di sbarramento del 3%, pa patto che non sia parte di una coalizione capace di ottenere almeno il 10%. Gli elettori Campani possono effettuare il cosiddetto voto disgiunto che contempla la possibilità di indicare un candidato governatore e poi volendo, anche una lista che non lo appoggia, oltre alla possibilità di esprimere fino a due preferenze per ciò che concerne i consiglieri. In questo caso, una deve indicare un candidato di genere maschile e uno di genere femminile della medesima lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.

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