Coronavirus: lo strazio degli “invisibili” a Napoli, senza cibo né speranza

Li chiamano, anzi, chiamavano “invisibili”. Sono tutti i clochard, i mendicanti che di solito affollano le strade di Napoli – ma non solo – per chiedere l’elemosina per acquistare un pezzo di pane, qualcosa da mangiare.

Spesso li si vede anche dormire sul ciglio della strada su giacigli improvvisati perché un letto vero in una casa vera non ce l’hanno, talvolta per scelta autonoma, talvolta per esigenze dettate dal destino. Ma curiosamente, in questa esigenza, da “invisibili” che erano sono diventati gli unici visibili, perché oramai in strada ci sono soltanto loro, un esercito di diseredati che non possono seguire l’oramai celebre “restiamo a casa” perché non hanno un tetto dove andare.

L’allarme della Comunità di Sant’Egidio

Non solo, perché anche chi ha ancora un cantuccio al coperto in cui stare e cercare di mettersi al riparo dalle gelate degli ultimi giorni, a volte non ha niente da mettere in tavola, perché dopo oltre circa quindici giorni di quarantena, il denaro inizia a scarseggiare o forse è già finita. Il triste disegno è tratteggiato da Luca Musella della Comunità di Sant’Egidio, per evidenziare la situazione dei senzatetto diventata ancora più difficile durante l’emergenza del coronavirus.

Il popolo degli invisibili

Italiani rimasti senza nulla, immigrati che avevano piccoli lavori o vivevano di espedienti e li hanno persi, anziani se possibile ancora di più abbandonati. Musella insieme agli altri volontari porta loro un pasto la sera, alla stazione di Piazza Garibaldi, nella Galleria Principe, nei parcheggi del Centro Direzionale. “Molti di loro chiedevano l’elemosina – ricorda Musella – altri aiutavano piccoli commercianti a scaricare le forniture, piccole cose che ora non esistono più”.

Ma la chiusura della città ha portato via anche piccoli gesti di sostegno: “A Napoli ogni bar, ogni rosticceria, regala un cornetto, un piatto di pasta, anche solo un cappuccino caldo. Ora sono tutti chiusi”, ricorda Musella. Un problema la cui soluzione appare quanto mai lontana, perché non si sa bene quando tutto questo finirà ma soprattutto, sembra che le autorità sembrino sorde a certi appelli e che, almeno per il momento, non ci sia un piano concreto di aiuto per allentare la morsa della sofferenza in cui si trova stretto il popolo in questo momento.

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