Coronavirus, baretti di Napoli chiusi dagli stessi titolari

La decisione e’ maturata in parallelo con le minacce di stop forzati dopo la diffusione via social di immagini di stradine affollate e locali stracolmi, in barba al rischio contagio.

La Napoli dei bar della movida serra le porte.

“Stasera saremo tutti chiusi”, conferma all’AGI Filippo Boccoli, proprietario di due locali storici nel dedalo di viuzze tra vico Belledonne e via Cavallerizza, cuore della ‘Napoli da bere’ del fine settimana.

“Ho parlato con molti dei miei colleghi – dice – e l’orientamento e’ quello di non tornare in attivita’ fino a quando non ci sara’ la possibilita’ di lavorare con maggiore attenzione alla tutela della salute ma con regole meno stringenti.

Quelle che i decreti attualmente impongono sono troppo complesse e ardue da mettere in campo per la natura stessa dei nostri locali, che sono punti di aggregazione. Qui si viene per chiacchierare, conoscersi, bere e mangiare qualcosa senza necessariamente sedersi. I tavolini sono pochi e molto vicini tra loro.

Abbiamo cercato di gestire la situazione come potevamo, ma era difficile”.

Il danno economico da coronavirus pero’ c’è  già.

“Al di la’ delle foto del week end sui social – spiega Boccoli – la clientela nel resto della settimana e’ sparita. Io ho mandato i miei 11 dipendenti in ferie, ma devo pagare 6.200 euro di fitti al mese e gli annessi e connessi, pulizie, rifornimenti, tasse.

Siamo in ginocchio e spero che questa situazione abbia tempi brevi”.

Quindi, “spero che il governo faccia slittare i pagamenti delle imposte in tutta Italia. Intanto non c’e’ soluzione, bisogna solo astenersi da aprire il locale la sera”.

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