Caserta, truffe all’Asl: 17 arresti

Carabinieri del Nas di Caserta stanno eseguendo una misura di custodia cautelare per 17 persone (di cui 14 restrittive) per imprenditori, medici, faccendieri e dipendenti dell’Asl casertana indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al falso, alla ricettazione, alla corruzione e alla truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo quanto emerso dalle indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche, era stato messo in piedi un sistema truffaldino imperniato su 4 laboratori di analisi della provincia di Caserta gestiti da un unico nucleo familiare di San Nicola La Strada. Il sistema consisteva nella redazione da parte di responsabili di laboratorio o loro collaboratori, di ricette mediche, alcune delle quali provenienti da furti di interi ricettari in bianco asportati dall’Asl Napoli 2 e poi intestate a ignari pazienti.

E’ emersa anche la commercializzazione illecita verso paesi extraeuropei delle confezioni di farmaci privati delle fustelle. Le fustelle infatti venivano applicate sulle false ricette, con i costi che venivano in maniera fraudolenta addebitati al Servizio Sanitario Nazionale.

Quattro i medici di base compiacenti, uno nel frattempo e’ deceduto, che in cambio di denaro e altre utilità erano complici dei responsabili dei laboratori.

Le ricette venivano presentate poi all’Asl di Caserta per il successivo rimborso a carico del sistema sanitario.

Ed e’ qui che intervenivano alcuno dipendenti che dietro somme di denaro o altro stabilito in precedenza, omettevano di addebitare alle medesime società somme che dovevano essere necessariamente stornate dai rimborsi.

Nelle indagini e’ emerso che i dipendenti dell’Asl infedeli applicavano lo stesso metodo non solo nei confronti dei 4 laboratori finiti nel mirino degli inquirenti, ma anche a favore di altre strutture private convenzionate.

A tal proposito un dipendente dell’Asl in servizio presso l’ufficio economico finanziario, al fine di ottenere tornaconti economici, si era accordato con Pasquale Piccirillo, titolare anche di un centro odontoiatrico nel Casertano, per eliminare dai rientri una quota del debito complessivo che il centro aveva accumulato nei confronti dell’Asl per prestazioni sanitarie odontoiatriche non convenzionate e dunque non riconosciute dall’Asl.

Lascia un commento