Lusciano: 5mila euro per la promessa di un posto di lavoro

di Francesco Caputi 

Vendevano posti di lavoro fantasma, avvicinandosi  alla vittima designata, rigorosamente disoccupata,  offrendo occupazione  dietro il pagamento di somme di denaro. In realtà era solo una promessa, una volta intascati i soldi, i truffatori si dileguavano e l’altro “furbetto” di turno, che per disperazione aveva tentato di accaparrarsi un posto di lavoro in tempi difficili, si ritrovava senza una poltrona scoprendo di essere stato ingannato.

Accadeva a Lusciano, nel Napoletano, dove i carabinieri hanno arrestato un 68enne ritenuto a capo di una organizzazione di truffatori. Cinque le persone indagate nell’ambito di una inchiesta della Procura di Napoli Nord. L’uomo è finito agli arresti domiciliari e dovrà rispondere di truffa e indagato cinque persone.  I suoi presunti complici sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’attività di indagine ha permesso di raccogliere gravi elementi di colpevolezza a carico degli indagati su  una serie di truffe ai danni di soggetti disoccupati alla ricerca di una posizione d’impiego.

In particolare, nel periodo compreso tra febbraio 2015 e ottobre 2018, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal GIP, le vittime, attraverso artifizi e raggiri, venivano indotte a versare somme di danaro contante – comprese tra i 100 e i 5000 euro –  in cambio della promessa di un sicuro posto di lavoro presso la mensa di vari ospedali pubblici e cliniche private della Provincia di Caserta e Napoli, dove il 68enne finito ai domiciliari avrebbe millantato aggiudicazioni, risultate inesistenti, di gare di appalto per la somministrazione del vitto.

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