Truffa aggravata ai danni della sanità nazionale: 6 misure cautelari

Truffa aggravata al Servizio sanitario nazionale, ma anche associazione a delinquere aggravata, peculato, corruzione e falsità ideologica sono i reati contestati a vario titolo a sei indagati destinatari di provvedimenti cautelari emessi dal gip del tribunale Santa Maria Capua Vetere.

Un indagato è in carcere, due ai domiciliari, due sono raggiunti da misure interdittive nei rapporti con la pubblica amministrazione, mentre l’ultimo ha un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta affidata ai carabinieri dalla procura samaritana è nata dalle intercettazioni telefoniche che sono state fondamentali per l’individuazione la cattura di Pasquale Scotti, esponente di vertice della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, rintracciato e poi arrestato in Brasile il 26 maggio 2015 ed estradato il 10 marzo 2016.

Quelle intercettazioni, oltre a porre fine alla sua latitanza, hanno svelato agli inquirenti un diffuso malaffare nell’ azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta tra il 2015 e il 2017, periodo in cui l’azienda era commissariata è gestita da manager diversi dagli attuali.

L’ospedale e’stato già al centro di altre inchieste per infiltrazioni della camorra.

L’epicentro dell’attività dell’organizzazione criminale l’Unita’ operativa complessa di patologia clinica dell’ospedale, attraverso la quale, presso un laboratorio privato accreditato, venivano effettuati esami clinici che poi chiedeva ingiustamente il rimborso delle relative ricette alla competente Asl.

A capo di questa organizzazione, Angelo Costanzo, responsabile della unità ospedaliera, e Angelina Grillo, tecnico di laboratorio sua fidata collaboratrice che, corrompendo Giovanni Baglivi ed Ernesto Accardo, rappresentanti di una ditta fornitrice, cui assicuravano denaro o vacanze nelle isole del golfo di Napoli, ottenevano una indebita attribuzione di forniture di beni strumentali e diagnostici.

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