Elezioni europee, i risultati in Italia: Lega primo partito in Italia. Il Pd supera il M5s

La Lega trionfa alle elezioni europee e diventa il primo partito in Italia, superando il 34%. Crolla invece il Movimento 5 stelle, che si attesta al 17% e viene superato dal Pd, secondo partito intorno al 22% . Forza Italia di ferma all’8,78%. Buona affermazione di Fratelli d’Italia, che raggiunge il 6,45%. A +Europa il 3,10% non basta per entrare a Strasburgo.

Aggiornamento sullo spoglio – Quando mancano circa 200 sezioni dalla fine dello spoglio (61.357 sezioni scrutinate su 61.576), la Lega è al 34,34% di consensi con 9.123.555 voti, il Pd è il secondo partito al 22,71% pari a 6.032.221 voti, M5S è al 17,05% con 4.529.905 voti. Forza Italia è al 8,78% pari a 2.333.579 voti, Fdi al 6,46% con 1.717.054 voti.

Affluenza alle urne in calo in Italia – Alle elezioni Europee in Italia ha votato il 56,1% degli aventi diritti: 2,5% in meno di cinque anni fa quando per l’Europarlamento votò il 58,6% degli aventi diritti. Il dato pubblicato è pressochè definitivo: si riferisce a 7914 su 7915 Comuni, manca cioè un solo Comune.

Al Nord la Lega supera il 40%, M5s primo partito al Sud – Nelle due circoscrizioni del Nord la Lega sfonda il tetto del 40%, M5S sprofonda sia al nord est che al nord ovest e il Pd sale sopra il 23 per cento. E’ il quadro del voto europeo analizzando, per circoscrizioni, i dati del Viminale quando lo spoglio è quasi alla fine. Al Nord ovest, il partito di Salvini prende il 40,63% di voti, il Pd è il secondo partito al 23,47%, M5S è al 11,19%. Forza Italia è al 8,79%, Fdi al 5,64. Al Nord est La Lega è al 41,01, il Pd è al 23,79, M5S al 10,3, Fi 5,82, Fdi al 5,7%.

Con il 33,45% dei consensi, la Lega è il partito più votato nella circoscrizione del Centro Italia (Toscana, Marche, Umbria e Lazio), secondo i dati del Viminale quando i seggi scrutati sono quasi stati completati (11.798 su 11.823). Il secondo partito risulta il Pd con il 26,82%, seguito da M5s (15,95%), Fdi (6,98%), Fi (6,25%).

M5s è il primo partito nella Circoscrizione Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) con il 29,20% secondo i dati del Viminale quando lo scrutinio dei seggi è quasi completato (14.676 su 14.973). Il secondo partito è la Lega con il 23,34%, seguita da Pd 17,91%, Fi con il 12,25% e FdI con il 7,57%.

Nella circoscrizione Isole (Sicilia e Sardegna), M5s è il primo partito con 605.863 voti (29,85%) secondo i dati definitivi del Ministero dell’Interno (7.140 seggi). Segue la Lega con 454.935 voti (22,42%), il Pd con 375.001 consensi (18,48%), Fi con 299.729 voti (14,77%), Fdi con 147.812 voti (7,28%). Seguono tutti gli altri partiti che non hanno superato la soglia di sbarramento nazionale del 4%: +EUROPA con 39.358 voti (1,94%), La Sinistra con 33.197 voti (1,64%), Europa Verde con 25.872 consensi (1,27%), Partito Comunista con 11.433 voti (0,56%), Popolo della Famiglia con 10.847 consensi (0,53%), Partito Animalista con 9.637 voti (0,47%), Casapound con 5.139 voti (0,25%), Popolari per l’Italia con 4.653 consensi (0,23%), Partito Pirata con 3.530 voti (0,17%) e Forza Nuova con 2.383 voti (0,12%).

Ribaltati i rapporti di forza nel Governo – Il partito di Matteo Salvini stacca il Movimento di Luigi Di Maio di oltre 15 punti. Vengono cosi’ ribaltati gli equilibri interni al governo, finora a trazione pentastellata, mentre ora il timone passa nelle mani leghiste. E anche se il titolare del Viminale tiene subito a puntualizzare che non mira a nessuna crisi di governo, ne’ a cambi di poltrone, rimpasti o addirittura un nuovo premier (“non e’ all’ordine del giorno”, garantisce il capogruppo Riccardo Molinari), e’ altrettanto vero che Salvini si presenta in conferenza stampa in via Bellerio e elenca una sorta di programma, imponendone una “accelerazione”. Tra i punti, la priorita’ e’ l’abbassamento delle tasese, quindi subito la flat tax, ma anche Autonomia, giustizia, sicurezza, Tav e grandi opere. Quanto all’Europa, nessuna lezione dai “professorini”, mette in chiaro. Ma assieme a Orban e Le Pen, e agli altri alleati sovranisti, “lavoreremo per cambiarla”, partendo dallo stop ai vincoli e al tetto del 3%. Insomma, e’ l’agenda di Salvini, che ora detta la linea. E se il leader leghista decide di non sferrare il colpo e non lanciare l’affondo ai 5 stelle, usciti dal voto con le ossa rotte – nessun commento dai pentastellati, tutto rinviato a domani mattina – certo e’ che mette subito in chiaro in che mani e’ ora il pallino: il nome del commissario Ue tocchera’ alla Lega e sui temi del programma e’ la linea della Lega che dovra’ prevalere, spiega senza mezzi termini anche il capogruppo Molinari: “Gli italiani si aspettano che ora il pallino sara’ in mano alla Lega e stara’ a Salvini decidere”. Salvini sceglie la linea soft con gli alleati fortemente ridimensionati dal voto: “I miei avversari sono Renzi, Zingaretti e Boschi del Pd, gli amici dei 5 stelle sono alleati non sono e non saranno mai avversari”, afferma. Quindi ribadisce lealta’: “Ho firmato un contratto che vale 5 anni e per quello che dipende dalla mia volonta’ durera’ 5 anni”. Certo e’ che “chi ha consigliato a M5s la strategia di attacchi nei mei confronti e della Lega lo ha mal consigliato perche’ gli italiani chiedono fatti e non litigi. Ho conosciuto un Di Maio leale, coerente e fattivo e conto di ritrovarlo cosi'”.

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