Salva Roma, Napoli in pre-dissesto. Bilancio ok ma preoccupazione per le partecipate

Dopo l’approvazione del bilancio di previsione per il 2019 e del pluriennale 2019-2021, il “migliore dal 2011” secondo il sindaco Luigi de Magistris, il futuro finanziario del Comune di Napoli resta legato alla preoccupazione per le storiche criticita’, a cominciare dalle partecipate, e per il regime riservato agli enti in pre dissesto, che rende piu’ complessa la gestione della situazione. Il testo licenziato in Consiglio prevede anche uno stanziamento di 5 milioni per un piano di assunzioni a tempo indeterminato e per la stabilizzazione, di qui al 2021, di 150 lavoratori socialmente utili, una parte nelle societa’ in house del Comune. Proprio la crisi delle partecipate, a cominciare da quella del trasporto pubblico Anm e da Napoli Servizi, non fa dormire sonni tranquilli alla Giunta arancione. Anm si trova in fase di concordato preventivo, con il tribunale fallimentare che controlla costantemente le spese. Dopo le sollecitazioni del management di saldare i conti per le prestazioni erogate nella prima meta’ del 2018, il Comune ha confermato in bilancio lo stanziamento di 54 milioni, che si sommano ai 58 erogati dalla Regione attraverso il riparto del Fondo nazionale trasporti. Per NapoliServizi l’allarme era scoppiato a marzo, con il rischio che l’azienda non riuscisse a pagare fornitori e stipendi dei dipendenti. L’assessore al Bilancio Panini si era affrettato a smentire la possibile apertura dello stato di crisi e ora, con il documento economico, si garantiscono 78 milioni di euro. Resta in sospeso la situazione del debito di oltre 80 milioni per la vicenda del Cr8, il consorzio che lavoro’ alla ricostruzione post-sisma del 1981. Un debito che, secondo la Corte dei conti, il Comune non ha inserito nel bilancio del 2016, anno in cui la magistratura contabile ha contestato all’ente lo sforamento del patto di stabilita’. Grazie a un accordo con il governo Gentiloni lo Stato si e’ fatto carico del 77% della somma complessiva, ma il Comune continua a pagare, seppur in maniera dilazionata. In piu’ occasioni de Magistris ha attaccato l’attuale esecutivo, in particolare il M5s, definendo il Salva-Roma “un’indecenza” e “una vergogna”, con la quale si cerca ancora una volta di agevolare il Comune guidato dall’esponente M5s, Virginia Raggi, discriminando altre citta’.

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