Fondazione Salvatore: il populismo secondo Maurizio Molinari (GUARDA IL VIDEO)

La Fondazione Salvatore ha promosso l’incontro con il libro “Perché è successo qui. Viaggio all’origine del populismo italiano che scuote l’Europa”,   di Maurizio Molinari. Grande partecipazione all’evento presso il Mann di Napoli. Molinari: La globalizzazione ha danneggiato economicamente il ceto medio”. Marco Salvatore: “La scelta di discutere di populismo è molto importante oggi perché la sua crescita fa piacere a Stati Uniti e Cina in funzione anti europea ed è dunque necessario comprendere le radici di questi fenomeni per comprenderne gli sviluppi futuri e per poterci meglio orientare

 “Populismo e contemporaneità, protesta e proposta in un mondo politico che cambia sempre più velocemente a causa del disagio sociale ed economico che ha colpito il ceto medio delle democrazie occidentali”. Da queste riflessioni si è sviluppato il dibattito organizzato dalla Fondazione Salvatore partendo dalla presentazione del libro del direttore de La Stampa Maurizio Molinari, dal titolo “Perché è successo qui. Viaggio all’origine del populismo italiano che scuote l’Europa”,  Edizioni La Nave di Teseo che si è svolto al Museo Archeologico Nazionale.

Il dibattito, introdotto da Marco Salvatore, alla guida della Fondazione Salvatore, con i saluti di Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa e Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Presidente della Crui e del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, si è sviluppato con gli interventi di Massimo Adinolfi, docente di Filosofia Teoretica presso l’Università di Cassino, Gennaro Carillo, docente di Storia del pensiero politico presso l’Università Suor Orsola Benincasa e Federico Monga, direttore del quotidiano Il Mattino che hanno dialogato con l’autore.

La Fondazione Salvatore promuove iniziative ed eventi con l’intento di sviluppare e diffondere ogni forma di cultura, con particolare attenzione alle giovani generazioni del Sud Italia, con lo scopo di supportarli nella loro formazione scolastica, culturale e di inserimento nel mondo del lavoro. “Discutere di populismo è molto importante oggi perché la sua crescita fa piacere a Stati Uniti e Cina in funzione anti europea ed è dunque necessario comprendere le radici di questi fenomeni per comprenderne gli sviluppi futuri e per poterci meglio orientare”, ha dichiarato Marco Salvatore.

“Noi viviamo in una stagione di trasformazioni veloci e sorprendenti che mettono a dura prova la capacità di comprendere quindi bisogna essere attentissimi a quel che è accaduto e che sta avvenendo. Diseguaglianza sociale, migranti e corruzione sono al centro di questi fenomeni. La globalizzazione ha danneggiato economicamente il ceto medio. Una grande perdita di posti di lavoro ha pesato come l’aver perso anche nel consumo perché i prodotti consumati vengono da quei paesi emergenti perdendo così due volte. Si perde anche per i migranti che diventano competitori per le fasce più bassi. Questa doppia forbice ha provocato forte difficoltà del ceto medio e del loro tenore di vita e delle loro aspettative. Le diseguaglianze diventano gravi nella maggioranza delle società avanzate. Oggi il problema è capire se le forze tradizionali sapranno cambiare la narrazione e offrire risposte strategiche alle diseguaglianze a chi ha bisogno di protezione che non sono solo i poveri ma tutti coloro i quali si sentono disagiati. Oggi la scommessa è se chi governa

riuscirà a dare risposte per continuare a governare altrimenti la protesta non si fermerà”, ha spiegato Molinari stimolato dalle domande dei commentatori e del direttore del Mattino Federico Monga che ha sottolineato che “il libro ha un approccio anglosassone e parte dai dati non dal commento, fotografando una nazione attaccata anche da una debolezza demografica. Stiamo invecchiando e tanti giovani vanno via per cercare nuove opportunità. E oggi dobbiamo cercare nuove soluzioni”.

In conclusione Molinari ritiene che “la democrazia riesce sempre a imporsi ma bisogna capire in quanto tempo riuscirà a dare risposte adeguate e innovative”.

 

 

 

 

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