Il mutamento degli assetti criminali ha determinato diversi episodi di violenza tra il 2014 e il 2015. Lo scontro armato tra le famiglie camorristiche Rinaldi e Formicola e il clan Mazzarella si e’ acuito anche per gli arresti eseguiti dalle forze dell’ordine lo scorso novembre, riguardanti numerose persone ritenute esponenti del clan De Micco di Ponticelli che hanno determinato un ulteriore mutamento degli assetti criminali e la formazione di nuove alleanze finalizzate alla conquista di fette di territorio partenopeo fino a quel momento nelle mani dei De Micco. L’8 dicembre dello scorso anno, in via Sorrento sono stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione di Sergio Grassia, ritenuto personaggio di spicco del clan Rinaldi. La notte dello scorso 22 dicembre, in via Ferrante Imparato, e’ deceduto Antonio Perna, ritenuto affiliato al clan Mazzarella, ucciso dall’esplosione accidentale di un ordigno che stava piazzando insieme con la compagna, rimasta anch’essa ferita, nei pressi dell’abitazione di una famiglia ‘rivale’ dedita allo spaccio di sostanza stupefacente. La vigilia dello scorso Capodanno, durante una perquisizione a casa di Luigi Gitano Luigi, anch’egli ritenuto affiliato al clan Mazzarella, sono state trovate 182 munizioni di vario calibro, un silenziatore ed un impianto di video sorveglianza, oltre che uno sgabello nei pressi della finestra, a dimostrazione che al momento dell’intervento della Volante l’uomo era in compagnia di altre persone poi scappate. Anche il ferimento con colpi d’arma da fuoco di un bambino di 12 anni, che era a casa di parenti in zona San Giovanni per festeggiare il Capodanno, risulterebbe riconducibile a un raid che quattro persone armate e con il volto coperto hanno messo a segno all’indirizzo dell’abitazione di Sergio Grassia. Lo scorso gennaio, l’abitazione di Maurizio Donadeo, ritenuto affiliato al clan Mazzarella, e’ stata oggetto dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco. (ANSA).
