Trento, l’uomo che ha ucciso i suoi due figli a martellate e poi si è tolto la vita, era disperato perché finito sul lastrico

Non ce l’avrebbe fatta Gabriele Sorrentino a riscattare il lussuoso appartamento in cui viveva la sua bella famiglia. Avrebbe dovuto confessare alla moglie che i soldi non c’erano, forse anche che si era indebitato. L’ex carabiniere ha visto crollargli addosso la vita, deve aver pensato di aver fallito e di aver rovinato il futuro dei suoi figli, dunque prima di raggiungere la roccia da cui si e’ gettato li ha uccisi. Marco e Alberto, i due fratellini di due anni e mezzo e quattro, morti ieri a Trento, sono stati uccisi a martellate dal padre che si e’ poi suicidato. Gli esami necroscopici disposti dalla Procura ed effettuati oggi hanno confermato le risultanze dell’ispezione cadaverica di ieri: i bimbi sono stati raggiunti alla testa con un martello, ritrovato nell’appartamento, in tutto cinque colpi: uno solo inferto ad uno dei piccoli, altri 4 al fratellino. Il magistrato ha rilasciato il nulla osta per la loro sepoltura. La Procura di Trento ha aperto un’inchiesta per duplice omicidio aggravato ma ovviamente il fascicolo dovrebbe essere chiuso in breve tempo per la morte del responsabile. Gli inquirenti pero’ lavorano ancora per chiarire alcuni aspetti legati ai problemi finanziari dell’uomo e valutare il quadro psicologico in cui e’ maturato il delitto. Gli accertamenti devono fare luce sulla situazione finanziaria di Sorrentino, che pare fosse sul lastrico per una serie di operazioni finanziarie e immobiliari arrischiate. In particolare e’ stato acquisito pc dell’uomo che lavorava in casa da tre anni come operatore finanziario. Dai primi accertamenti l’uomo non era piu’ in grado di saldare l’acquisto del lussuoso attico su due piani di via della Costituzione, nel nuovo quartiere delle Albere, preso con la formula ‘rent to buy’ e del valore di 1,2 milioni di euro. Ieri mattina Sorrentino e la moglie avrebbero dovuto andare dal notaio per il rogito. Ma nonostante parte del denaro per l’acquisto fosse stato ottenuto vendendo una casa di proprieta’ della famiglia, l’uomo non era piu’ in grado di onorare gli impegni, pare anche a causa di operazioni finanziarie andate male. Una situazione ormai disperata, pare nascosta ai familiari. L’uomo, schiacciato dal peso delle responsabilita’, e disperato ha voluto portare con se’ i figli piu’ piccoli. Quelli che gli venivano affidati quando la moglie la mattina usciva per andare a lavorare. Quelli che restavano con lui che lavorava a casa. La citta’, sgomenta, intanto tenta di reagire ipotizzando una rete di solidarieta’ nei confronti della madre e della figlia maggiore della coppia, sopravvissuta alla strage perche’ in gita scolastica. “Trento esprime la vicinanza alle persone che restano di quella famiglia, con la disponibilita’ di restare loro accanto nelle forme che vorranno comunicarci. Se posso fare qualcosa a nome della citta’ la faro'”, ha detto il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta

Lascia un commento