De Luca e de Magistris al corteo anti camorra, insieme nel ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie

De Luca e de Magistris al corteo anti camorra organizzato da Libera a Ponticelli, insieme nel ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie.

IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VINCENZO DE LUCA

“Bisogna tenere i riflettori accesi, sviluppare politiche trasparenti e rigorose”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, commentando nella giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti della criminalità organizzata. De Luca, riferendosi alla contiguità tra pezzi di società civile e camorra, ha detto, anche riferendosi alla recente inchiesta sugli appalti in Campania: “È noto e scontato che ci possano essere contiguità tra società civile e camorra nei territori del meridione, non tutti per la verità, segnati da una presenza massiccia di poteri criminali. Io confermo il mio appoggio alle forze dell’ordine e alla magistratura nelle battaglie per la trasparenza e la moralizzazione della vita pubblica. Come sempre è una regola di civiltà aspettare che ci siano le sentenze prima di crocifigge cittadini coinvolti in queste vicende”.

IL SINDACO DI NAPOLI LUIGI DE MAGISTRIS

“Le mafie non sono fatte solo di “stese”. Le mafie sono arrivate dentro lo Stato e se non le contrastiamo non le sconfiggeremo mai”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si è espresso in occasione del corteo che ha attraversato il quartiere di Ponticelli in occasione della XXIIesima Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti. Il sindaco, sottolineando che Ponticelli è “sì periferia, ma è anche una zona con tanta voglia di riscatto”, ha evidenziato come la forza della manifestazione sia “sempre di più data dalla partecipazione dei familiari delle vittime innocenti che si schierano e con le istituzioni lottano contro le mafie”. Il primo cittadino ha affermato che la “forte partecipazione” è segno “di una rivoluzione culturale che si potrà arrestare solo quando l’ultimo mafioso di Stato sarà preso a calci nel sedere e buttato fuori dai palazzi delle Istituzioni. Solo allora potremo dire di aver vinto”.

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