CRONACA – Violazione del segreto di ufficio: la procura di Napoli ha chiesto una misura interdittiva nei confronti del generale della Gdf Giuseppe Mango

La procura di Napoli ha chiesto una misura interdittiva nei confronti del generale della Guardia di finanza Giuseppe Mango, comandante interregionale in Veneto. L’ipotesi di reato formulata dai magistrati è di violazione del segreto di ufficio. L’inchiesta è condotta dai magistrati della Dda di Napoli, il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e il pm Fabrizio Vanorio. L’interrogatorio dell’ufficiale della Gdf è stato fissato per martedì prossimo.

I fatti in esame risalgono al 2014: a quanto si è appreso l’ufficiale avrebbe rivelato ad un avvocato suo amico l’esistenza di un’ indagine su una presunta attività di riciclaggio in cui sono coinvolti imprenditori e commercialisti che ha portato oggi all’esecuzione di alcune misure cautelari nell’ambito di una più ampia indagine sulle attività del clan Polverino. Successivamente il penalista avrebbe riferito la circostanza ad un suo cliente precisando di averla appresa dal generale Mango. Tale conversazione fu captata dalle microspie che erano state collocate su ordine della Dda di Napoli. Dalle intercettazioni emerse poco dopo il rimprovero fatto dal generale al penalista al quale contestò di aver riferito la notizia e rivelando altresì che la procura era venuta a conoscenza della fuga di notizie grazie alle intercettazioni ambientali. Per quest’ultimo episodio la procura di Napoli ipotizza nei confronti dell’ufficiale dalla Guardia di finanza il reato di rivelazione dolosa del segreto, mentre in relazione alla prima informazione data al penalista gli inquirenti contestano una rivelazione di segreto colposa. L’ufficiale nei mesi scorsi è stato interrogato dai pm di Napoli e in quella occasione, secondo indiscrezioni trapelate in ambienti giudiziari, avrebbe ammesso di aver parlato con l’avvocato dell’indagine.

(ANSA)

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