Come a Poggioreale così a Pozzuoli. Marianna Fabozzi, la madre di Antonio Giglio che era stata condotta in carcere nel pomeriggio di ieri dopo la violazione degli arresti domiciliari, è stata vittima di un tentativo di aggressione nella casa cicondariale flegrea. La scena, già vista a Poggioreale sabato scorso per il suo compagno, Raimondo Caputo detto Titò, presunto responsabile delle violenze sessuali e dell’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, si è ripetuta all’interno della struttura di Pozzuoli. Qui un gruppo di recluse ha accerchiato e ha provato a colpire la Fabozzi. Nel tentativo di difendere la donna dal linciaggio sarebbero rimaste lievemente contuse anche due agenti della Polizia Penitenziaria, che sono state medicate e refertate in ospedale.
INDAGATA LA MAMMA DI FORTUNA
Mentre proseguono a 360 gradi le indagini sugli orrori del Parco Verde un altro colpo di scena arricchisce la vicenda: otto componenti della famiglia Guardato (il lato materno dei parenti di Fortuna Loffredo) e la stessa mamma di Fortuna, risultano sotto inchiesta per l’incendio doloso della casa di Marianna Fabozzi. Per i carabinieri della compagnia di Casoria sarebbero stati i Guardato a porre in essere l’attentato che si verificò poche ore dopo la notizia dell’arresto di Raimondo Caputo. In quell’occasione fu lanciata una bottiglia molotov contro il basso di via Santa Barbara a Caivano, dove la Fabozzi fino a ieri era agli arresti domiciliari dallo scorso mese di novembre.