CRONACA – Caserta, le rivelazioni del boss Iovine fanno scattare altri arresti. Al centro dell’inchiesta condotta dai carabinieri, le estorsioni ai danni di imprenditori.

Cinque persone sono destinatarie di una misura cautelare del gip di Napoli (ma 4 si trovavano gia’ in carcere) dopo indagini dei carabinieri di Caserta. I quattro devono rispondere di estorsione in concorso aggravata dall’utilizzo di armi, con l’aggravante di aver commesso i fatti con il metodo mafioso al fine di favorire la fazione del clan dei Casalesi legata ad Antonio Iovine, detto O’Ninno, oggi collaboratore di giustizia, che con le sue rivelazioni ha fornito elementi di indagine.
Si tratta di Renato Caterino, Massimo Diana, Marco Simonetti, Antonio Cerullo e Oreste Reccia. L’attivita’ di indagine, iniziata nel 2012 e conclusa nel 2015, si e’ avvalsa della dichiarazioni anche di altri collaboratori come Salvatore Venosa e Maurizio Di Puorto, confermate poi dallo stesso Iovine. Al centro dell’inchiesta un episodio estorsivo che si era verificato nel 2011 ai danni di un imprenditore edile di San Cipriano d’Aversa.
All’imprenditore, infatti, venne richiesta una tangente di 200 mila euro, decretata direttamente da Antonio Iovine, all’epoca latitante, per la costruzione di un fabbricato a Teverola. Secondo gli investigatori e le dichiarazioni rese dai collaboratori, il gruppo di fuoco che esplose colpi di pistola contro il portone dell’abitazione dell’imprenditore per intimorirlo, era composto da Simonetti e un altro uomo non ancora identificato. I due furono incaricati di compiere l’atto intimidatorio direttamente dal figlio dell’ex boss Antonio Iovine, Oreste. E’ proprio il figlio del collaboratore di giustizia, secondo quanto ricostruito nelle indagini, ad assumere una posizione di vertice all’interno della fazione quando il padre viene arrestato. Una fase in cui un ruolo importante sarebbe stato svolto da Cerullo, quale custode di un vademecum indicante gli imprenditori da taglieggiare per garantire il sostentamento della famiglia Iovine. Cerullo avrebbe messo al corrente Oreste Iovine della “lista estorsiva” dove c’era anche l’imprenditore di San Cipriano d’Aversa. (AGI) Ce2 201319 APR 16 NNNN
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