Bufera su Fi: chiesti i domiciliari per De Siano

La Procura di Napoli ha inviato al Parlamento la richiesta di arresto ai domiciliari per il senatore Domenico De Siano, coordinatore per la Campania di Forza Italia, nell’ ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità negli appalti per la nettezza urbana: secondo i pm un’azienda per la raccolta dei rifiuti sarebbe stata sistematicamente agevolata nell’aggiudicarsi appalti in vari Comuni del Napoletano, tra cui Ischia. I fatti risalgono al periodo 2010-2014. L’accusa per De Siano è associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. Arresti domiciliari anche per Oscar Rumolo, responsabile finanziario del Comune di Lacco Ameno, da novembre in forza alla Commissione Regionale della ‘Terra dei Fuochi’, e per Vittorio Ciummo, imprenditore, titolare della società Ego Eco. Tra gli indagati anche il deputato di Forza Italia Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia di Napoli. Le misure cautelari emesse sono 11: tre ai domiciliari e otto obblighi di firma.

 

Le indagini sono partite dopo un esposto di tre consiglieri del Comune di Forio e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che di pedinamenti e acquisizioni di documenti. L’inchiesta riguarda appalti per la raccolta dei rifiuti a Lacco Ameno,  Forio d’Ischia e Monte di Procida. L’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli, Claudia Picciotti, su richiesta dei magistrati della sezione Reati contro la Pubblica amministrazione, i pm Maria Sepe e Graziella Arlomede coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. Tutta la vicenda parte dalla registrazione fatta con una micropsia nella Mercedes dell’imprenditore Vittorio Ciummo. “Vedi quello che dobbiamo fare… ci mettiamo a disposizione, non so… con l’onorevole… con il sindaco di Monte di Procida”. È l’intercettazione cardine dell’indagine, in cui c’è la testimonianza della consegna di una mazzetta.

 

Dall’inchiesta emerge anche che in occasione del congresso provinciale di Napoli del 2012 per acquisire peso politico nel partito e indicare i nomi dei candidati da inserire nel listino per le elezioni politiche dell’anno successivo, le tessere di Forza Italia sarebbero state acquistate al prezzo di 10 euro ciascuna. Ad avvantaggiarsi di tale sistema di raccolta delle tessere sarebbe stata la componente del partito che fa riferimento al senatore Domenico De Siano e all’ex presidente della Provincia, di Forza Italia, Luigi Cesaro, attuale deputato. A quanto si è appreso venivano avvicinati in particolare giocatori delle sale bingo ai quali veniva regalato, in cambio del tesseramento, un buono da 10 euro per partecipare al gioco. L’esistenza di una associazione a delinquere tra il versante imprenditori (Ciummo e Antofono) e quello politico (De Siano e Rumolo) è per il gip incarnata da una “perfetta coincidenza di interessi”, testimoniata proprio dalla compravendita di tessere, dalle tessere false e dal procacciamento di tesserati fatta da Rumolo in vista delle elezioni nel 2012 al congresso provinciale di Forza Italia per far apparire più forte e più votata la sua corrente di partito.

 

“Rinuncio all’immunità” è stato il primo commento di De Siano subito dopo aver avuto la notizia del provvedimento richiesto dai pm nei suoi confronti.  ”Rimetto immediatamente – continua De Siano –  nelle mani del Presidente Berlusconi l’incarico di Coordinatore regionale del partito: non voglio in alcun modo che la mia vicenda possa essere oggetto di strumentalizzazione politica e danneggiare Forza Italia. Rinuncio a qualsiasi prerogativa parlamentare per poter essere giudicato, spero nei tempi più rapidi possibili, da cittadino comune”. “Ho sempre ispirato il mio comportamento politico e istituzionale alla massima correttezza e per questo sono sereno e confido, come sempre, nel doveroso lavoro della magistratura, inquirente e giudicante, verso cui nutro piena e assoluta fiducia”, ha concluso il senatore.

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