Orrore a Piano di Sorrento: uccide il fratello dopo una lite e lo scioglie nella soda caustica

Al culmine di una lite ha ucciso il fratello con un colpo di vanga e poi ha sciolto il suo corpo con la soda caustica: raccapricciante assassinio nelle campagne di Piano di Sorrento, in provincia di Napoli, dove i carabinieri hanno fermato Salvatore Amuro, 52 anni, con l’accusa di omicidio volontario e distruzione di cadavere.

LA DINAMICA DELL’OMICIDIO

E’ stato lui stesso a confessare ai carabinieri l’assassinio del fratello Francesco, di 54 anni. Banale il movente: Salvatore accusava reiteratamente Francesco di essere un “nullafacente” e lui era stanco di sentirselo dire. Alla fine dell’ennesima lite, avvenuta lo scorso 7 dicembre, Salvatore, con la vanga con cui stava lavorando, ha colpito alla testa e ucciso il fratello, ne ha caricato il cadavere in una carriola e lo ha scaricato in un fosso. Poi ha acquistato una decina di litri di soda caustica e lo ha sciolto.

L’ALLARME DELLA FAMIGLIA

La famiglia dei due fratelli vive in tre abitazioni adiacenti che si trovano sulle colline di Piano di Sorrento, in una zona ricca di piantagioni: la vittima viveva con i genitori, una coppia di anziani; in due abitazioni vicine, invece, vivono, rispettivamente, Salvatore e la figlia, e nell’altra casa, la sorella di Salvatore e Francesco, con la sua famiglia. E’ stata propria la donna, lo scorso 8 dicembre, a denunciare la scomparsa di Francesco. I carabinieri hanno ascoltato i parenti dello scomparso, tra cui Salvatore il quale, convocato in caserma, ha riferito ai militari che il fratello si era allontanato a bordo di una macchina e che dal quel momento non ne aveva avuto più notizia.

LE INDAGINI DEI CARABINIERI E LA FUGA DI SALVATORE

La versione fornita dall’uomo, però, non ha convinto gli investigatori che hanno iniziato a tenere sotto controllo gli spostamenti di Salvatore. Sentendosi il fiato sul collo, l’uomo ha commesso un passo falso: raccolti i suoi effetti personali, ha preso il passaporto ed è scappato. Anche di lui non si sono avute più notizie e la figlia di Salvatore si è recata in caserma per segnalare ai carabinieri la scomparsa del padre. I militari, a questo punto, si sono messi alla ricerca dell’uomo e lo hanno rintracciato nelle campagne di proprietà della famiglia, dove aveva deciso di nascondersi prima di fuggire definitivamente.

LA CONFESSIONE

In caserma Salvatore ha continuato a negare di essere coinvolto nella scomparsa del fratello ma alla fine ha ceduto confessando l’omicidio. I carabinieri sono riusciti poi a ricostruire le varie tappe del suo percorso. Sia l’assassino che la vittima avevano problemi di droga. A Salvatore, tempo fa, era stata anche sequestrata una piantagione di cannabis

(ANSA)

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