Ucraina, il ministro Kuleba: “La liberazione andrà avanti”. La nuova svolta della guerra

“La lotta per la liberazione del Paese andrà avanti”. A dirlo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba al vertice dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico in Cambogia. “Tutti vogliano che questa guerra finisca il prima possibile – ha proseguito – Siamo sicuramente quelli che lo vogliono più di chiunque altro. Ma finché vedremo la Russia mobilitare più coscritti e portare più armi in Ucraina, ovviamente continueremo”.

L’Ucraina, al momento, non prende in considerazione la possibilità di negoziare con la Russia. “Non credo che la questione della ripresa dei negoziati sia possibile”, ha detto infatti il procuratore generale dell’Ucraina Andriy Kostin, durante un’intervista alla Bbc.

Secondo il senatore russo Sergei Tsekov, “i negoziati tra Mosca e Kiev avranno sicuramente luogo, ma i tempi del loro svolgimento dipendono dalla posizione dei partner dell’Ucraina”. “I negoziati alla fine avranno luogo, ma saranno molto difficili, molto complicati. Se continuano a alimentare il conflitto, non ci saranno negoziati”, ha aggiunto. “Dobbiamo ricordare come è iniziata l’operazione militare speciale: le questioni della smilitarizzazione e della denazificazione non sono state rimosse dall’agenda”, ha concluso il senatore Tsekov.

Perché la liberazione di Kherson rappresenta una svolta della guerra

La perdita di Kherson da parte dei russi rappresenta una delle più gravi sconfitte di Mosca dall’inizio della guerra, e sarà ovviamente molto difficile, se non impossibile, per Putin giustificare questa ritirata come una manovra tattica. L’analista geopolitico e direttore della rivista Domino Dario Fabbri spiega che la ritirata sarà percepita come una grave sconfitta dall’opinione pubblica russa che, è noto, non ha mai tollerato nella sua storia l’umiliazione del proprio Paese all’estero.

La Russia, perdendo Kherson, ha spiegato Fabbri, perde anche “il controllo del canale del nord che conduce all’approvvigionamento idrico della Crimea”, che si apre così “ad attacchi più semplici e più importanti da parte dell’Ucraina”.

I russi, tuttavia, avendo compreso che è ormai quasi impossibile mantenere il controllo dei territori dell’Ucraina, potrebbero decidere di negoziare, anche con il sostegno degli Stati Uniti, che vogliono evitare un’ulteriore escalation. Tuttavia, l’Ucraina, ancora in grado di proseguire la controffensiva, non ha alcuna intenzione, in questo momento di vittoria, di negoziare con la Federazione russa, almeno per adesso.

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