Il grande caldo di fine agosto non risparmia Napoli. Nel pomeriggio del 26 agosto la colonnina di mercurio ha toccato i 41 gradi in città, con picchi anche superiori nell’entroterra. La situazione si è aggravata a causa di blackout elettrici che hanno interessato diverse zone: Fuorigrotta, Chiaiano, Barra, Ponticelli e parte della provincia vesuviana.
In migliaia sono rimasti senza energia elettrica per ore, con ascensori bloccati e interi condomini al buio. Nei quartieri popolari si sono registrate vere e proprie proteste spontanee: residenti in strada a chiedere interventi rapidi, mentre sui social è esplosa la rabbia.
Secondo Enel Distribuzione, i guasti sarebbero stati causati dal sovraccarico della rete dovuto all’uso massiccio di condizionatori e impianti di refrigerazione. Il Comune di Napoli ha attivato un tavolo di emergenza per monitorare la situazione, chiedendo risposte più rapide e un piano straordinario per le prossime settimane, considerate ancora ad alto rischio.
Intanto, l’ASL ha raccomandato particolare attenzione ad anziani e bambini, invitando a restare idratati e a limitare le attività all’aperto nelle ore più calde.
Il 26 agosto Napoli ha sperimentato non solo il peso dell’afa, ma anche i limiti strutturali della rete elettrica cittadina: un mix esplosivo che ha trasformato il caldo record in emergenza sociale.

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