Giselda Russo
La stagione 2024/2025 del Teatro di San Carlo di Napoli si apre con un capolavoro senza tempo: Rusalka, l’opera lirica in tre atti di Antonín Dvořák, considerata una delle più belle rappresentazioni del repertorio tardo-romantico. L’inaugurazione, attesissima dal pubblico e dalla critica, ha confermato la vocazione del San Carlo a offrire spettacoli di altissimo livello artistico, con una produzione che unisce tradizione e innovazione.
Lunghi applausi all’Inaugurazione.
La favola tragica di Rusalka
Opera tra le più suggestive, Rusalka è ispirata alla tradizione mitologica slava e riprende il tema della sirena che desidera diventare umana per amore. Il libretto, scritto da Jaroslav Kvapil, intreccia elementi fiabeschi e drammatici, in una storia di passione, sacrificio e dolore che trova una forza evocativa straordinaria nella musica di Dvořák.
L’aria più celebre dell’opera, “Song to the Moon”, è uno dei momenti più attesi della serata, con la sua struggente melodia che ha incantato generazioni di appassionati.
Un cast stellare per un grande debutto
La produzione vede protagonista un cast d’eccezione, con interpreti di fama internazionale
Un cast internazionale vede in primo piano Asmik Grigorian nel ruolo del titolo. Èuna Rusalka che segna il debutto sul palcoscenico del Teatro San Carlo non solo per il soprano lituano, ma anche per Adam Smith, che dà voce e volto al Principe. Ekaterina Gubanovasarà La Principessa Straniera, Anita Rachvelishvili Ježibaba. Interpreta Vodník Gabor Bretz. Peter Hoare e Maria Riccarda Wesselingvestiranno i panni del Guardiacaccia e dello Sguattero, che nella inedita visione del regista saranno rispettivamente il Padre e la Madre di Rusalka.
Completano il cast vocale le tre Ninfe del Bosco, Julietta Aleksanyan, Iulia Maria Dan e Valentina Pluzhnikova, con Andrey Zhilikhovsky nel ruolo del Cacciatore.
Tra i più rinomati registi d’opera della scena contemporanea, Tcherniakov ha ricevuto nel corso della sua carriera numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Tra gli altri, vince nel 2008 il Premio della Critica Musicale Franco Abbiati e nel 2014 il Premio Lírico Campoamor.
Nella sua rilettura, l’opera sarà lontana dal suo immaginario fiabesco: “Lo scopo è di avere una Rusalka diversa, non una Rusalka da fiaba, ma una Rusalka vera” – afferma. “Quando andiamo in teatro deve esserci sempre una scossa elettrica e per questo prendo molto sul serio Rusalka. Che sia una fiaba lo sappiamo tutti. Ma a cosa serve portare in scena un’altra volta una fiaba per far vedere allo spettatore ciò che sa già? È inutile. Importante è invece decifrare quello che cela, il suo segreto.” Prosegue: “La passionalità e complessità della musica fanno intendere un complesso ed intrecciato puzzle dei rapporti e conflitti umani. Parleremo proprio di questo. Tutte le situazioni saranno per noi riconoscibili. E racconteremo delle difficoltà di interazioni umane: della paura dell’abbandono, della vergogna, del sacrificio in nome di qualcuno, di una prolungata situazione di abuso, dell’impossibilità di esprimere qualcosa di doloroso, della dipendenza, dello stalking, dell’ossessione amorosa che oltrepassa tutti i limiti.”
Lissner: Tcherniakov il più grande regista sulla scena lirica contemporanea
“Per l’Inaugurazione della mia ultima Stagione al Teatro di San Carlo ho voluto Dmitri Tcherniakov, che considero il più importante regista sulla scena della regia lirica contemporanea – afferma il Sovrintendente Stéphane Lissner – è da anni che gli propongo questo titolo e la conferma è avvenuta proprio quando Asmik Grigorian ha dato la sua disponibilità al regista: una straordinaria congiuntura artistica ha permesso di costruire questa speciale produzione. Rusalka è un’opera meravigliosa, sia dal punto di vista musicale che drammaturgico e Tcherniakov, con la sua rilettura, la arricchisce di uno sguardo inedito per la sua abilità nel trasporre personaggi e vicende delle opere liriche nel mondo contemporaneo.”
Spedaliere: connessione arte-città
È una Rusalka che dialoga in maniera speciale anche con la città di Napoli. Una delle immagini create appositamente dai videoartisti per questa produzione ha invaso le strade di Napoli attraverso le opere di Trisha, artista di strada.
E su questo progetto di comunicazione, che connette arte e città, la Direttrice Generale Emmanuela Spedaliere afferma: “L’immaginario di Rusalka, che richiama il tema del mito acquatico e della leggenda, è perfettamente in sintonia con il legame storico della città con la figura di Parthenope, la sirena simbolo di Napoli. La sua leggenda continua a essere un’ispirazione per la città e per i suoi abitanti, che celebrano l’unione tra umano e sovrannaturale, tra il reale e l’immaginario. È una fusione che si riflette anche in Rusalka, un’opera che, proprio come la leggenda partenopea, mette in scena il mistero della natura e dell’amore attraverso il destino di una creatura che abita mondi diversi.”
La magia del San Carlo
L’apertura di stagione rappresenta da sempre un momento simbolico per il Teatro di San Carlo, il più antico teatro d’opera al mondo ancora in attività. Con la sua straordinaria acustica e il fascino intramontabile dei suoi interni, il San Carlo si conferma non solo tempio della lirica, ma anche cuore pulsante della vita culturale di Napoli e dell’Italia.
Una stagione ricca di emozioni
L’inaugurazione con Rusalka è solo il primo capitolo di una stagione che si preannuncia straordinaria. Il programma 2024/2025 includerà grandi classici del repertorio operistico, produzioni innovative e una serie di concerti sinfonici con i migliori artisti e direttori della scena internazionale.
Con questa inaugurazione, il Teatro di San Carlo rinnova il suo impegno a offrire spettacoli che uniscano bellezza, emozione e riflessione, consolidando il suo ruolo come faro della cultura e dell’arte.