Esplosione ad Ercolano in fabbrica abusiva di fuochi di artificio, 3 ragazzi morti. Indagini in corso su cause e resposabilità

Un’esplosione devastante ha sconvolto Ercolano nel pomeriggio del 18 novembre 2024. In un edificio di contrada Patacca, utilizzato abusivamente come deposito per fuochi d’artificio, si è verificato un violento scoppio che ha provocato la morte di tre giovani: due gemelle di 26 anni, Sara e Aurora Esposito, e un diciottenne di origine albanese, Samuele Tafciu. L’onda d’urto è stata così potente che il corpo del ragazzo è stato ritrovato a decine di metri di distanza.

 Il contesto e le indagini

L’immobile, situato in una zona già nota per abbandono e degrado, era utilizzato senza autorizzazione per la produzione e lo stoccaggio di materiale esplosivo. Le autorità hanno identificato il proprietario del terreno, un uomo di 38 anni che è stato irreperibile per ore e ora è sotto indagine. Gli inquirenti ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

La morte delle tre giovani vittime, che lavoravano probabilmente in condizioni di totale insicurezza, ha scosso profondamente le comunità di appartenenza. Il sindaco di Marigliano, città delle due sorelle, ha descritto le giovani come “vittime del lavoro senza regole”, sottolineando l’urgenza di porre fine al lavoro nero. Il padre del diciottenne, sconvolto, ha espresso un dolore incolmabile.

 Bonifica e sicurezza

L’area dell’esplosione è stata messa in sicurezza e interdetta al pubblico. Gli artificieri e i vigili del fuoco hanno iniziato le operazioni di bonifica, dato che sul posto erano presenti polvere pirica e altri materiali pericolosi. Solo dopo la rimozione delle macerie si procederà con ulteriori accertamenti per chiarire le dinamiche dello scoppio.

Questo incidente riaccende il dibattito sulla sicurezza sul lavoro e sull’illegalità diffusa nel settore dei fuochi d’artificio. Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha definito la scena “devastante” e ha chiesto “un intervento deciso per evitare il ripetersi di simili tragedie. Serve un maggiore controllo del territorio per prevenire il lavoro sommerso e garantire la sicurezza dei lavoratori. L’esplosione di Ercolano rappresenta un dramma umano e sociale che non può essere ignorato”.

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