Di Giada Russo
La pericolosità della loro propaganda emerge chiaramente, manifestando un’ossessione per gli attentati di natura suprematista, oltre a un fastidio verso gli immigrati e un’aperta avversione nei confronti degli ebrei. Questi sono gli elementi su cui si focalizza l’accusa nei confronti di due minorenni internauti, sui quali i Tribunali per i Minorenni di Salerno e Torino hanno imposto misure cautelari come la “permanenza in casa”.
Questo sviluppo è parte di un’indagine collegata a un’ampia operazione internazionale di polizia, coordinata da Agenzie come Eurojust e Europol. Questa operazione, avvenuta il 9 novembre 2023, ha portato allo smantellamento di un network di internauti chiamato “Sturmjager Division”, attivo in almeno sei Paesi europei.
All’interno di questo network, venivano diffusi contenuti antisemiti, xenofobi e apologie del nazismo. L’indagine è stata condotta in Italia dalle Digos di Torino e Salerno, con i Centri Operativi Sicurezza Cibernetica di Torino e Napoli, sotto la direzione delle Procure per i Minorenni di Torino e Salerno. Il tutto è stato coordinato dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, con il supporto operativo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
I due minori coinvolti, ora soggetti a misure cautelari, sono stati sottoposti a perquisizione. Inizialmente erano parte del network “Sturmjager Division”, ma successivamente ne sono usciti per aderire a un altro gruppo Telegram simile. All’interno delle chat del “Sturmjager Division”, caratterizzate da un’enfasi sulla violenza e dall’uso di simboli come la svastica, la “skull mask” e il “sole nero”, erano pubblicati manuali per attacchi e sabotaggi delle infrastrutture critiche, nonché istruzioni per la produzione di armi, inclusi ordigni, bombe molotov e sostanze chimiche corrosive.
In questo contesto virtuale, gli internauti mostravano una chiara inclinazione all’odio e si dichiaravano disponibili a commettere reati in nome delle ideologie professate. Manifestavano anche un culto verso suprematisti responsabili di gravi attentati terroristici, come quelli di Utoya (Norvegia) nel 2011 e Christchurch (Nuova Zelanda) nel 2019, dimostrando una pericolosa deriva ideologica e un’imminente minaccia alla sicurezza pubblica.