Vittorio Pisani a Napoli, applausi in questura per il nuovo Capo della Polizia

di Francesco Caputi

Torna a Napoli Vittorio Pisani, questa volta da Capo della Polizia di Stato, dopo l’insediamento al Viminale alcuni giorni fa. In città, Pisani è ricordato come uno dei migliori capi della squadra mobile napoletana.

Al suo arrivo, Pisani è stato acclamato ed applaudito dagli agenti di polizia presenti.

Il nuovo Capo della Polizia ha voluto onorare la memoria di Mario Bignone, poliziotto scomparso a soli 44 anni, intitolandogli una sala. “Lo avrei voluto con me ora”, ha detto Pisani.

Il Capo della Polizia ha poi tagliato il nastro insieme alla vedova di Bignone e, dopo la benedizione da parte di Padre Pasquale, ha incontrato gli ex colleghi con cui lavorò per la cattura dei latitanti dell’Alleanza di Secondigliano.

Chi è Vittorio Pisani, nuovo Capo della Polizia di Stato

Vittorio Pisani, 56 anni, dopo esser stato funzionario responsabile di diverse sezioni della squadra mobile di Napoli, ricoprì l’incarico di funzionario coordinatore di indagini in materia di criminalità organizzata e di ricerca latitanti presso il Servizio centrale operativo della polizia di Stato dal 1999 al 2004. Nel 1998, grazie a Pisani, furono catturati i latitanti dell’Alleanza di Secondigliano. Per questo motivo, fu promosso per merito straordinario.

Fino al 2011, Pisani è stato dirigente della Squadra mobile di Napoli e, fino al 2012, vice consigliere ministeriale presso la Direzione centrale anticrimine. È proprio nel periodo 2011-2012 che Pisani condusse le attività che portarono alla cattura del boss Michele Zagaria, dopo 16 anni di latitanza. Il boss fu arrestato mentre era nascosto nel suo bunker sotterraneo a Casapesenna. Quando Zagaria fu portato nella questura di Caserta, gli uomini di Pisani gridarono in coro il suo nome (“Vittorio! Vittorio!”).

L’accusa calunniosa contro Pisani nel 2011

Nel 2011, a causa di dichiarazioni calunniose del collaboratore di giustizia ed ex boss Salvatore Lo Russo, Pisani venne ingiustamente accusato di aver favorito imprenditori impegnati in attività di riciclaggio in alcuni ristoranti. L’attuale Capo della Polizia venne indagato, ma, dopo un lungo calvario giudiziario, fu scagionato da tutte le accuse con una doppia assoluzione in primo grado e in appello.

Salvatore Lo Russo, che lo aveva accusato, fu invece condannato per calunnia.

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