Allevatori bufalini casertani rimuovono presidio dopo summit al Ministero della Salute

Dopo la riunione al Ministero della Salute considerata “positiva”, gli allevatori di bufali di Caserta hanno rimosso il presidio con i trattori che era presente da più di due settimane sulla statale Domiziana tra Castel Volturno e Mondragone, nel territorio di Caserta, vicino alla rotonda dell’Agnena.

“La nostra intenzione era quella di creare uno spazio di dialogo istituzionale per far valere democraticamente le nostre ragioni, e l’obiettivo è stato raggiunto” afferma con soddisfazione Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario che rappresenta 23 associazioni. Da oltre un anno si sono impegnati per chiedere alla Regione Campania di revocare il piano di eradicazione della brucellosi e della Tbc nelle bufale, adottato nel marzo 2022. Tale piano è stato ritenuto eccessivamente sbilanciato verso l’abbattimento dei bufali trovati positivi al primo test per la brucellosi. Negli ultimi dieci anni, come gli allevatori hanno denunciato più volte, sono stati abbattuti 140.000 bufali a causa di sospette brucellosi, ma solo l’1,4% di essi è stato effettivamente trovato malato in seguito ad analisi effettuate dopo la loro morte. Gli allevatori chiedono invece l’applicazione della normativa europea, che richiede l’abbattimento dei bufali solo dopo due test entrambi positivi.

“Il Governo Nazionale e il Parlamento”, aggiunge Fabbris, “hanno agito, mentre la Regione Campania ha continuato ad evitare il confronto, cercando scuse. Questo dimostra non solo l’arroganza con cui alcuni irresponsabili politici cercano di governare, ma soprattutto la paura di confrontarsi con chi non ti dà ragione a priori. Siamo inoltre incoraggiati dall’azione attiva di quasi tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, comprese quelle che sostengono la maggioranza politica della Regione Campania”.

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