Alluvione in Emilia-Romagna: 14 morti e oltre 20mila sfollati

21 fiumi esondati, 37 Comuni con allagamenti diffusi, 250 frane e 450 strade interrotte, 14 morti e 26mila sfollati. Questo il bilancio dei danni provocati dall’alluvione che si è abbattuta sull’Emilia-Romagna.

La Regione, secondo quanto ha comunicato il governatore Bonaccini, è “in contatto costante col Governo sulla gestione dell’emergenza le risorse necessarie di fronte a danni ingentissimi, procedure straordinarie, le misure di sostegno a cittadini e imprese (dagli sgravi fiscali e per i lavoratori alla sospensione dei mutui)”. “La priorità – ha proseguito Bonaccini – è mettere in sicurezza tutte le persone: sono impegnati tutti i corpi dello Stato, insieme ai sindaci, alla Protezione civile, ai Vigili del fuoco e all’intero sistema regionale. Donne e uomini che ringrazio di cuore”. “L’Emilia-Romagna è stata colpita ancora una volta, è ferita ma, sono sicuro, si rialzerà”, conclude Bonaccini.

Danni da miliardi di euro

I danni, secondo il governatore, ammonterebbero a miliardi di euro. L’esecutivo si appresta a stanziare 100 milioni di euro. Bonaccini ha affermato inoltre che la Regione, insieme al Governo, chiederà all’Unione europea l’attivazione del fondo solidarietà che “durante il sisma del 2012 – ha detto il presidente della Regione – fece avere all’Emilia-Romagna più di mezzo miliardo di euro”.

In una nota della Regione, nello specifico, si legge che i danni ammonterebbero a 110 milioni di euro per la Città metropolitana di Bologna, a 95 milioni per la provincia di Forlì-Cesena, a 42,5 milioni per Cesena, a 2-3 milioni per Bertinoro e a 1,7 milioni per Galeata.

Gravi anche i danni all’agricoltura. “È andata perduta quest’anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati, dove si ottiene circa un terzo del grano tenero nazionale, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha soffocato le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni”, ha affermato Coldiretti. L’alluvione, ha proseguito l’organizzazione, “ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti in Romagna, una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro all’anno, senza contare la filiera dove lavora un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare fortemente pregiudicato”.

Intere aree senza elettricità

Molte delle persone che sono rimaste nelle aree alluvionate non hanno elettricità. Per questo motivo, Alessio Piamonti, coordinatore del Circolo degli elettricisti illuminati, ha lanciato un appello agli “elettricisti da tutt’Italia per riparare in sicurezza i danni provocati dall’alluvione”. “Stiamo organizzando – ha spiegato – una task force di elettricisti illuminati che possa dare un supporto alla messa in sicurezza e ripristino degli impianti elettrici nelle zone alluvionate per evitare malfunzionamenti ed incidenti elettrici. Stiamo anche cercando strutture che possano ospitare questi volontari”. “Il nostro Circolo – conclude Piamonti – è composto da 500 colleghi e spero che l’adesione sia massima. Ma chiedo aiuto anche a chi non è iscritto perché qui c’è molto da lavorare. Sarebbe infine opportuno che anche le aziende che producono materiale elettrico si mettano una mano sul cuore e ci diano la possibilità di lavorare in maniera assolutamente gratuita”.

Il sindaco di Tredozio, Simona Vietina, ha comunicato che il paese “è ancora isolato” e che si registrano “danni incalcolabili alle infrastruttre”. “Con l’aiuto delle forze dell’ordine e la Protezione Civile stiamo monitorando la situazione nel paese. Le vie di comunicazione verso gli abitati limitrofi sono state distrutte a causa delle frane. L’accesso al comune può avvenire solo attraverso l’uso dell’elicottero”. La situazione, secondo il sindaco, “sta mettendo a dura prova la popolazione. Da giorni siamo isolati con una scarsa connessione dati e linea telefonica intermittente. Nonostante questo, stiamo facendo di tutto pur di salvaguardare il benessere della popolazione”. Il presidio medico è garantito dall’Esercito. “Le ricognizioni svolte col supporto delle Autorità – aggiunge Vietina – hanno messo in luce un territorio ancora fragile ed instabile a causa delle piogge incessanti, che rendono fondamentale l’approvvigionamento tramite elicottero di viveri e medicinali. Confidiamo però nell’intervento in tempi brevi dell’Esercito – conclude la sindaca di Tredozio – per la costruzione di un ponte provvisorio, per avere di nuovo almeno un collegamento viario per la ripresa delle attività ordinarie”.

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