Regista Krzysztof Zanussi, scrittore Rocco Familiari e Marta Bifano lavorano con detenuti del carcere di Secondigliano per riscrivere il dramma teatrale “L’odore”

Il regista polacco Krzysztof Zanussi, insieme allo scrittore Rocco Familiari e Marta Bifano, si sta cimentando in una nuova sfida: fare cinema nel carcere di Secondigliano. In particolare, stanno lavorando con i detenuti impegnati nella riscrittura del dramma teatrale “L’odore”, per un lungometraggio diretto da Paolo Colangeli e con il contributo della Film Commission Regione Campania. Il laboratorio segue il lavoro teatrale di Familiari diretto da Zanussi con Bifano, che è stato allestito l’anno scorso all’interno dell’istituto, e che affrontava il tema della separazione affettiva. Oltre a riscrivere il testo e tradurlo in una sceneggiatura, i detenuti eseguono anche alcune scene salienti della storia. Il docu-film prodotto da Loups Garoux Produzioni, Media Mediterranea ed Arti Magiche sarà destinato alla diffusione in scuole e università, ma anche su piattaforme. Secondo Marta Bifano, il carcere di Secondigliano è una struttura circondariale modello diretta da una donna illuminata, Giulia Russo, coadiuvata nella sua attività da un’equipe di ferro. Il teatro e i laboratori nei vari istituti circondariali sono strumenti decisivi per rieducare i reclusi e per restituire loro una dignità di persona. Inoltre, al centro del dibattito c’è l’affettività negata nelle carceri italiane: solo 31 paesi europei autorizzano con varie procedure le visite affettive dei detenuti, mentre in Germania, Svezia e Spagna ci sono miniappartamenti dove il detenuto è autorizzato a vivere per alcuni giorni con la famiglia. L’iniziativa di Colangeli e compagni vuole diventare un’ambasciatrice culturale di questa importante azione civile per l’emancipazione del concetto di detenzione. Krzysztof Zanussi ha dichiarato che con la guerra che si avvicina anche all’Italia dal punto di vista economico, la visione di una vita soft finisce, e si ritorna a una drammaticità dell’esistenza, il che cambierà anche il pubblico. Tuttavia, Zanussi è deciso a continuare a lavorare per raccontare il senso profondo del dramma e del mistero delle nostre esistenze, perché, come ha detto, è molto vecchio e ha scritto molte storie, ma finché può, continuerà a farlo.

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