Tv – Legends ci vediamo a Napoli, alla quarta puntata la copertina con l’intervista ad Andrea Carnevale poi il commento sportivo-amarcord con Di Fusco, Francini, Renica, Zola

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Grande emozione di Andrea Carnevale nel riabbracciare i compagni di squadra dei tempi d’oro di Diego Armando Maradona durante la  trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli”, da un’idea di Antonio Palmieri e di Rossana Russo, in onda su Canale 8 e Napflix. Il campione  ha raccontato, nell’intervista di copertina del  programma, come è riuscito a rialzarsi sempre  dopo le varie sofferenze della vita che lo hanno messo a dura prova, lottando con determinazione e diventando il calciatore di successo che è diventato.

Con Carnevale , al tavolo del commento sportivo tra amarcord e valutazioni tecniche, guidato da Jolanda De Rienzo e Alessandro Renica,  si sono aggiunti gli altri ospiti della quarta puntata di Legends ci vediamo a Napoli: Di Fusco, Francini e Zola (in collegamento video)

In onda tutti giovedì alle 21  su Napflix,  (canale 116 del telecomando) e Canale 8 (canale 14 del telecomando).

IL COMMENTO SPORTIVO DI RENICA, DI FUSCO, FRANCINI, ZOLA 

Alessandro Renica

“Il gioco di Spalletti è un capolavoro. Chiunque abbia la palla ha una soluzione, c’è una continua ricerca degli spazi, in fase di differenziazione il Napoli ti fa male in tanti modi diversi: in triangolazione, con tagli centrali, con percussioni. Anche la rotazione dei centrocampisti è imprevedibile. Poi ci sono anche le riserve che quando entrano, segnano. A volte il Napoli è semplicemente ingiocabile. C’è anche l’attesa del momento giusto e la consapevolezza di essere una grande squadra. L’idea del Napoli in fase di non possesso è un po’ quella di Guardiola, nella gestione della palla ci sono numeri altissimi”, ha spiegato Renica alla trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

“Vincere a Napoli è un’altra cosa, la gloria che ti dà questa città è diversa. Napoli ti dà un’eternità pazzesca, imbarazzante a volte. Io e Carnevale abbiamo avuto la fortuna di vincere tutto qui a Napoli con il ciclo maradoniano.

Il giorno prima dello Scudetto Diego disse che tutti dovevano portare qualcosa di azzurro: il giorno dopo lo stadio era tutto azzurro. Vedere quell’immagine è stato incredibile, eravamo con la bocca aperta.

Mertens? Quando è andato via da Napoli da tifoso ci sono rimasto male. Se tutto va bene festeggiamo sia a Napoli che con il Galatasaray”, ha spiegato Renica durante Legends – Ci vediamo a Napoli.

Renica ha poi toccato altri temi: “Il mio gol alla Juve in Coppa UEFA? Un tifoso morì anche per la gioia, ci rimasi male.

Santoriello? Quando c’è un processo ci sono delle prove, inutile tirare fuori queste cose.

Vialli? Personalmente sento molto la mancanza di lui e di Diego nel quotidiano, sono andate due persone di grande livello”.

Raffaele Di Fusco

“Mario Rui negli anni scorsi faceva troppi errori difensivi, quest’anno non sbaglia nulla. E’ impeccabile, avrà fatto un grande lavoro su sé stesso: era rissoso, protestava. Quest’anno non protesta più e non sbaglia nulla, è molto più concentrato. Spalletti ha lavorato su questo e noi vediamo un altro giocatore. Anche a livello europeo è tra i migliori. Meret? La sua uscita contro la Roma non la deve fare ma nelle ultime partite ha compiuto parate decisive, in ogni gara fa parate importantissime nel momento più delicato”, ha dichiarato Raffaele Di Fusco durante la trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione Nexting, in onda su Canale 8 e Napflix ogni giovedì alle ore 21:00.

“Contro lo Spezia il Napoli non ha giocato una gran partita, nei primi 30′ non aveva calciato in porta. Ma il Napoli ha tutte le armi: quella del possesso, delle fasce. In questo caso è stato un Napoli cinico che ha sfruttato il rigore e due palle perse. Il Napoli si difende attaccando, cercando di recuperare palla il prima possibile. Napoli di Sarri? La differenza era la rosa. Lui aveva 14-15 giocatori e andava avanti con quelli”, ha spiegato Di Fusco a Legends – Ci vediamo a Napoli.

“Il Napoli ha messo le mani sul campionato ma dipenderà molto da cosa farà in Champions League: è una mina vagante. Se il pensiero va alla Champions League per l’anno successivo magari De Laurentiis può essere stimolato. Di certo non si può pensare a quella senza Osimhen.

Caso Juventus? Per tutta quest’attenzione qualcosa sarà successo”.

Giovanni Francini

“Olivera? Forte fisicamente, ha un buon tiro ed è un ottimo giocatore. Mi piace tanto e sono contento che sia arrivato, anche se Mario Rui è un giocatore straordinario. Abbiamo due giocatori su quella fascia uno più bravo dell’altro”, questo il pensiero sui terzini sinistri azzurri di Giovanni Francini durante Legends – Ci vediamo a Napoli, trasmissione prodotta da Nexting e in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

“Osimhen è cresciuto molto caratterialmente, l’anno scorso si arrabbiava molto, ora è più tranquillo e si vede. Ha fatto un gol da fermo contro lo Spezia incredibile, ha una voglia di spaccare il mondo e una cattiveria incredibili, vuole a tutti i costi vincere e vuole trascinare gli altri. Ne hanno parlato pochissimo le tv nazionali del suo gol e del Napoli. Non so perché sia così, al Nord c’è molta differenza di percezione”, ha spiegato Francini.

“De Laurentiis ha sempre detto che se fossero arrivate offerte importante sul mercato c’erano tutti, ora dice che non sono in vendita. Mi auguro che si possa aprire un ciclo: con qualche ritocco lo si può fare, magari cercando di allestire una rosa ancora migliore per cercare di vincere ancora di più. Contro la Juve in Coppa UEFA? All’andata perdemmo lì e giocammo anche male. Al ritorno lo stadio era pienissimo, prima Carnevale ci portò ai tempi supplementari e poi Renica fece il gol qualificazione alla fine”.

 

Andrea Carnevale

“Io come Simeone? Mi ci ritrovo, lo conosco molto bene. Mi ricorda un po’ il Carnevale che entrava dalla panchina e poi risultava determinante. Lui ha davanti Osimhen, io avevo Maradona, Giordano e Careca. Simeone mi somiglia un po’, quando entra sembra davvero me. Anche Kvaratskhelia mi somiglia? Effettivamente io quando giocavo a Napoli facevo più ruoli, spesso giocavo come attaccante esterno. Facevo tutta la corsia ma quando rinviava il nostro portiere io mi mettevo al centro perché ero bravo di testa, così come sui piazzati. Avevo massima libertà di movimento. Inizialmente non la presi molto bene, mi arrabbiavo con Bianchi. Però poi mi sono divertito. Mi piaceva il fatto di proteggere Careca e Maradona, per me fu una grande esperienza”, ha spiegato Andrea Carnevale durante la trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (digitare 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

Carnevale ha poi parlato anche dell’allenatore del Napoli Luciano Spalletti: “A Udine fece un lavoro straordinario, assicuro che è il più bravo che c’è, ha metodi di lavoro straordinari. Arrivava alle 9 di mattina e andava via alle 19:00. Programmava tutto, è un grande professionista e ha un grande carattere. Ti attacca al muro, lo so perché l’ho vissuto. Dice le cose in faccia e ha grande personalità. Fece mettere i telefoni fissi ad alcuni giovani a casa, erano ragazzi che poi si sarebbero affermati, come Felipe, Muntari o Asamoah. Voleva verificare che a mezzanotte fossero a casa: questo per parlare della cura del dettaglio, li voleva già professionali.

Il duo Osimhen-Kvaratskhelia? C’è molta intesa tra i due e sono forti. Mi impressiona vedere il Napoli come scende in campo, la personalità. Guardi e dici che è forte, senza paura. Vedo grande convinzione in questa squadra e nelle cose facili che fa. Ora viene il bello: c’è la Champions e ci si confronta contro le grandi realtà. Contro l’Eintracht si capirà di che pasta è fatto il Napoli ma i tedeschi sono alla portata”.

Durante Legends – Ci vediamo a Napoli, Andrea Carnevale ha parlato anche di altri temi molto interessanti: “Osimhen al Lille ha fatto tanti gol e vinto il campionato. Ora è il calciatore più prestigioso del Napoli. La scelta della permanenza è molto personale, anche economica. Mi auguro che il Napoli ne possa godere per anni, dipenderà però soprattutto da lui. Chiaramente quando da un campionato come la Premier potranno offrire cifre importanti, se De Laurentiis non potrà offrire lo stesso l’attaccante potrebbe andare via.

Primo Scudetto? Quando ho fatto gol alla Fiorentina ho pianto anche io, i napoletani parlavano solo di Scudetto. Avevamo la possibilità di battere il Nord, quella fu una vittoria del Sud. In ritiro mi aveva preso l’ansia, volevo giocare subito la partita decisiva, così come Diego. Speravamo che il giorno arrivasse presto per giocarla.

Vialli? Ho avuto l’onore di fare un Mondiale con lui, lo aspettava da protagonista. Era un ragazzo intelligente e molto simpatico, un po’ timido. Io e lui eravamo i titolari ma la croce era tutta su di lui, spesso ci vedevamo in camera e mi diceva che ci teneva tantissimo”.

 

Gianfranco Zola

“Sono arrivato a Napoli che ero un ragazzino, ero anche in imbarazzo davanti a dei grandissimi giocatori. Ma poi ho scoperto che prima di grandi giocatori e campioni erano grandi persone. Per questo quel gruppo è stato così vincente ed efficace, avevamo un gruppo straordinario.

Zielinski? Giocatore straordinario, ha qualità che pochi hanno e mi sembra sia diventato anche più maturo, questo lo rende ancora più importante. Mario Rui? E’ stato agevolato molto dal fatto che il Napoli è forse l’unica squadra in Italia che fa un pressing molto alto e lo fa molto bene. Spesso e volentieri lui non deve difendere in area di rigore. Poche squadre sono così efficaci nel pressing offensivo come il Napoli e questo è un grande filtro. Carnevale? Uno di quegli attaccanti che si è inventato come un attaccante che difendeva, la trovavo una cosa straordinaria, si prodigava tanto a dare una mano e questo era fondamentale”, queste alcune considerazioni di Gianfranco Zola a Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 del telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.

“L’ho già detto più di una volta: il Napoli è la squadra più europea e inglese di tutte. Recupera il pallone velocemente, sta alta. Questa capacità di uscire in palleggio anche dal basso è incredibile. Lobotka e Anguissa sono diventati bravissimi a dare uno scarico ai difensori, questo gli permette sempre di uscire in un’azione manovrata che è un toccasana per giocatori come Kvaratskhelia, Zielinski, Lozano e Politano. Poi c’è un finalizzatore come Osimhen che qualsiasi cosa tocca la trasforma in oro, il Napoli in questo momento è una squadra quasi perfetta. Si parla poco del Napoli? Facciamoli parlare di altro, noi continuiamo a vincere. Sentivo spesso e volentieri i media inglesi che parlavano del Napoli, c’è una grossa opinione della squadra nel mondo, di come gioca.

Sarri? Allenatore non preparato, di più. E’ uno stakanovista, non lascia niente al caso. Pretende sempre che si dia il massimo. Quando eravamo al Chelsea abbiamo fatto un po’ di fatica perché i giocatori a un certo punto erano un po’ stanchi ed erano carichi di lavoro, però poi si sono adattati al suo modo di fare e i benefici sono stati evidenti. Lui è molto bravo, lavora tantissimo e non lascia niente al caso. Sta facendo e continuerà a fare bene anche alla Lazio.

Sarri e lo Scudetto perso in albergo a Firenze? Una volta ne parlammo, mi disse che avevano completamente sbagliato la partita, che i giocatori erano fuori forma. E rimase sorpreso”, ha spiegato Zola.

Zola ha poi parlato anche del futuro di Osimhen durante Legends – Ci vediamo a Napoli: “Cosa consiglio a Osimhen? Questa è una scelta molto personale. Di certo il campionato di riferimento è la Premier, in questo momento è come la Serie A degli anni ’90. Dipende dalle sue ambizioni, posso dire onestamente che essendo in un posto come Napoli e soprattutto nella realtà che ora rappresenta sarei contento di poterci rimanere.

Scudetto vinto a Napoli? Ci rendevamo conto di quanto per i tifosi fosse importante e ovviamente lo era anche per noi. Si sentiva la voglia di rivalsa calcistica e sociale. Non dimenticherò mai il giorno in cui ho vinto lo Scudetto, presi la motoretta con mia moglie e andai in giro per Napoli. Vidi delle scene straordinarie, la gente era impazzita di gioia. Sapere cosa abbiamo fatto mi dà orgoglio e contentezza. Ne è valsa veramente la pena”.

Zola ha parlato anche della Juventus e ha ricordato il suo amico Vialli: “Juventus? C’è in corso un’inchiesta, alla fine si tireranno le somme. Vedremo come finirà.

Vialli? Avevamo un rapporto straordinario ed è stata una delle ragioni per cui quel Chelsea in cui giocavamo ha lasciato il segno. Lui non era una persona comune o banale, ed è stato estremamente importante per tutti. Grazie a lui mi inserii velocemente nello spogliatoio inglese. Era un punto di riferimento per tutti, quando giocava e non. Vialli non era mai banale. Quando con delle persone condividi momenti bellissimi e straordinari poi ti lega a quella persona un’esperienza che dura per sempre, è stato un percorso bellissimo. Dispiace vedere uno come lui lasciarci in questo modo, purtroppo bisogna accettarlo ma lui era un esempio per molti”. (116) e Canale 8, con protagonisti i campioni che hanno fatto la storia del calcio a Napoli ai tempi d’oro di Maradona.

Tutte le puntate, dopo la messa in onda, sono visibili sulla Piattaforma Nexting al Link:

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IL PROGRAMMA

“Legends – Ci vediamo a Napoli”

Una produzione Nexting

Da un’idea di Antonio Palmieri e Rossana Russo

Produzione esecutiva Sud comunicazioni

Ospiti in studio della terza puntata: Antonio Careca,  Giuseppe Bruscolotti,  Raffaele Di Fusco;  in collegamento video: Francesco Romano

Conducono: Jolanda De Rienzo e Alessandro Renica

Anteprima “Da Giuseppe a Bruscolotti” (intervista di Rossana Russo)

In onda tutti i giovedì ore 21 su Napflix (numero 116 del telecomando) e Canale 8 (numero 14 del telecomando)

 

 

 

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