La Russia ha interrotto le forniture di gas all’Europa. Impennata dei prezzi

di Francesco Caputi

 

La Russia ha interrotto oggi le forniture di gas all’Europa attraverso il Nordstream. A renderlo noto Entsog, la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasporto del gas. Secondo quanto riferisce Gazprom, si tratterà di un’interruzione di tre giorni, a causa di lavori in una stazione di compressione nel nord della Germania, da cui il gas viene poi esportato nel resto d’Europa. Ma il capo dell’Agenzia per le reti tedesca, Klaus Muller, non ne è convinto, e considera “tecnicamente impossibile” i lavori a causa dei quali sarebbe stata interrotta la fornitura di gas. Il timore dei Paesi europei è che l’interruzione possa durare più di tre giorni.

I prezzi alla Borsa di Amsterdam

Intanto il prezzo del gas subisce un’impennata alla Borsa di Amsterdam, il TTF. “I prezzi dell’energia stanno battendo record dopo record. Le conseguenze per le famiglie e le imprese non sono sostenibili. Dobbiamo affrontare questo problema insieme e con urgenza”, scrive su Twitter la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Entro le prossime settimane dovrebbero essere annunciate misure di emergenza, come il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’elettricità.

Secondo il presidente dell’associazione italiana degli economisti dell’energia Giovanni Battista Zorzoli, alla base dell’impennata dei prezzi del gas vi sarebbero i “meccanismi del Ttf che ha esasperato la corsa delle quotazioni”. “Il prezzo del Ttf in realtà – ha spiegato Zorzoli – ha volumi giornalieri molto modesti, qualche miliardo di euro. Un mercato del tutto artificiale che finora non è stato toccato perché fa un grande favore all’Olanda, che produce gas e lo vende a prezzi più alti. Tanto che l’Olanda è l’unico Paese dell’Europa occidentale ad avere una bilancia dei pagamenti attiva”.

Già qualche giorno fa il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti aveva criticato il TTF: “Oggi il prezzo del gas è legato al TTF di Amsterdam, un piccolo mercato speculativo che Vladimir Putin si diverte a far impazzire. Questo è un finto sistema di mercato, così come lo è l’ostinazione in Europa nel tenere il prezzo dell’elettricità agganciato a quello del gas benché tanta energia elettrica sia prodotta da altre fonti molto meno costose”, aveva detto il ministro.

Secondo gli economisti Paolo Raimondi e Mario Lettieri (già sottosegretario all’Economia), il TTF è “una delle cause principali dell’inflazione dei prezzi dell’energia”. “le scommesse degli hedge fund sulla borsa TTF hanno creato una scarsità artificiale di gas e portato i prezzi a un livello insostenibile, ben prima della guerra in Ucraina”. “Non è tollerabile che la speculazione detti le leggi ai governi. Al riguardo ci sono due mosse possibili: i contratti future vanno bene ma devono essere conclusi con un effettivo scambio delle merci trattate e, secondo, dovrebbero essere ammessi solo i trader che hanno effettivamente la copertura finanziaria dei contratti che sottoscrivono e non quelli che operano con una ‘leva finanziaria’ costruita sui debiti”.

Anche l’ex dirigente ENI Salvatore Carollo sostiene che l’impennata dei prezzi sia causata soprattutto dalle speculazioni: “il valore del TTF sopra i 300 €/MWh appare assolutamente privo di riferimento al mercato reale del gas e quindi essenzialmente il frutto di gigantesche speculazioni”.

L’Italia può difendersi dai prezzi alti disponendo “della piena trasparenza dei prezzi di acquisto del gas relativi ai contratti di lungo periodo, che sono decisamente ordini di grandezza più bassi del TTF. Abbiamo due grandi operatori nazionali quotati in borsa, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’Economia. Il Governo ha quindi il pieno diritto di conoscere il prezzo di acquisto del gas da parte di queste due compagnie”. Questo “consentirebbe la fissazione equa del prezzo del gas al consumo e la verifica della reale dimensione di ogni eventuale crisi”.

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