M5S, il Tribunale di Napoli sospende la nomina di Conte alla presidenza

Dopo la polemica infuocata tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, a causa delle divergenze sulla strategia per la scelta dei candidati al Quirinale, oggi un gruppo di iscritti ha ottenuto da un tribunale la sospensione della nomina a presidente del Movimento dello stesso Conte. La Settima sezione civile del tribunale di Napoli ha infatti accolto il reclamo presentato dall`avvocato Lorenzo Borrè – a nome di tre militanti storici del Movimento – per la sospensione delle delibere con cui, ai primi dello scorso agosto, era stato adottato il nuovo statuto e la conseguente elezione di Conte a leader. Il tribunale ha deciso di sospendere in via cautelare quanto stabilito dal Movimento per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”, tra cui l`esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. In sostanza, almeno in attesa di un chiarimento giuridico da parte dei vertici, l`intero percorso organizzativo voluto dall`ex premier viene spazzato via e alla guida del Movimento potrebbero tornare il garante Beppe Grillo e il reggente Vito Crimi.

Sono otto le pagine del provvedimento del Tribunale di Napoli. “Allo stato degli atti è emerso che le delibere assembleari impugnate appaiono invalide”, si legge nel testo dell’ordinanza. E il motivo è stato individuato nel fatto che la delibera assembleare di modifica dello statuto “dell’Associazione Movimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 è stata adottata in assenza del quorum richiesto dalla disciplina applicabile ratione temporis a tale data”. In sostanza l’assemblea indetta per modificare lo statuto avrebbe potuto deliberare se vi avesse partecipato la maggioranza assoluta degli iscritti. E così non è stato: mancavano gli associati da meno di 6 mesi per i quali poteva essere introdotta una restrizione alla partecipazione alle assemblee, ma solo con regolamento adottato dal comitato di garanzia, su proposta del consiglio direttivo. Agli atti invece risulta che l’assemblea del 3 agosto è stata indetta sì con l’esclusione degli iscritti da meno di 6 mesi, ma sulla base dell’articolo 4 dello statuto che disciplina le modalità con cui l’associazione effettua le consultazioni degli iscritti prevedendo appunto l’esclusione dei neo associati. Ma per il Tribunale di Napoli il caso delle consultazioni degli iscritti è ben altra cosa rispetto a un’assemblea chiamata a deliberare sulle proposte di modifica dello statuto.

Il risultato dell’illegittima esclusione dalla platea dei partecipanti ha determinato l’alterazione del quorum assembleare: la delibera di modifica dello statuto è stata infatti adottata sulla base di 113.894 iscritti (quelli da più di 6 mesi) in luogo dei 195.387 aventi diritto al voto. Sono stati esclusi 81.839 iscritti all’ente, un numero maggiore dei 60.940 che effettivamente hanno partecipato all’assemblea deliberando la modifica dello statuto con il voto favorevole dell’87% dei partecipanti. Naturalmente, è l’invalidità di questo primo atto a incidere sull’invalidità del secondo, quello con cui Giuseppe Conte è stato nominato presidente del Movimento 5 Stelle. Per questo motivo entrambe le delibere impugnate sono sospese in attesa dell’esito del giudizio di merito. (

 

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