Emoji, il linguaggio universale della messaggistica. Cos’è Emojipedia

di Francesco Caputi

 

Le emoji sono uno degli elementi principali della messaggistica di oggi. Anzi, si potrebbe dire che sono i più importanti. E’ infatti grazie a queste che è possibile riuscire a rendere il tono di un messaggio (ironia, delusione, felicità…). Se infatti nel parlato è ovviamente facile cogliere le diverse sfumature di una frase, più difficile risulta in un breve messaggio scritto. Oggi le emoji rappresentano un vero e proprio linguaggio universale della messaggistica informale contemporanea.

Le origini

Ma da dove nascono le emoji? Bisogna prima di tutto fare una distinzione fra emoji ed emoticon, termini che vengono spesso confusi tra loro. Le prime sono gli attuali ideogrammi utilizzati sulle varie applicazioni social, le seconde sono “faccine” rese attraverso l’utilizzo di segni di punteggiatura e lettere. Per intenderci, questa (:-D) è un emoticon.

La storia delle emoji inizia proprio con le emoticon. La loro origine è controversa: secondo alcuni, questi simboli sarebbero stati utilizzati per la prima volta nel 1979 da Kevin MacKenzie in una comunicazione inviata in un bollettino elettronico in cui proponeva di introdurre degli elementi che consentissero di capire l’umore di chi scriveva. Fra le emoticon proposte la linguaccia, resa in questo modo:

)- )

Ad introdurre le emoticon che tutti oggi conosciamo fu l’informatico Scott Fahlman nel 1982, che, in un documento pubblicato su un BBS dell’università Carnegie Mellon, propose di utilizzare questi simboli. Questo il messaggio scritto da Fahlman nel 1982:

 

19-Sep-82 11:44    Scott E  Fahlman             :-)⠀

From: Scott E  Fahlman <Fahlman at Cmu-20c>

 

I propose that the following character sequence for joke markers:

 

:-)⠀

 

Read it sideways.  Actually, it is probably more economical to mark

things that are NOT jokes, given current trends.  For this, use

 

:-(⠀

Le attuali emoji, invece (che, abbiamo detto, non sono la stessa cosa delle emoticon) sono state create nel 1999 dal grafico giapponese Shigetaka Kurita. All’epoca, infatti, le compagnie telefoniche giapponesi si accorsero che i loro utenti scambiavano tramite SMS un numero molto elevato di immagini. Fra queste compagnie vi era la NTT DoCoMo, presso cui lavorava Shigetaka Kurita, che pensò che l’uso delle emoji sarebbe stato molto più efficace di quello di immagini condivise via SMS.

Kurita, per la realizzazione del design, si rivolse inizialmente ad alcune grandi compagnie, ma rifiutarono tutte. Il grafico giapponese decise così di crearle da solo. Queste le prime emoji della storia:

Successivamente, Kurita si rivolse di nuovo alle compagnie che avevano negato la loro collaborazione per il design. Vedendo i simboli realizzati dal grafico, e capendo che probabilmente le emoji in futuro avrebbero ottenuto molto successo, le compagnie accettarono di implementare le emoji nei loro dispositivi. In un primo momento, l’implementazione di questi simboli fu però caotica e difficile. Tutte le singole compagnie, oltre alle emoji già disegnate da Kurita, iniziarono ad aggiungerne di nuove, create da loro. Il problema, però, è che non era possibile visualizzare su un dispositivo di un determinato produttore le emoji realizzate da un’altra compagnia. La questione fu risolta nel 2005, con un accordo fra le compagnie telefoniche giapponesi, con il quale si arrivò a una standardizzazione dei simboli.

Nel 2007, le emoji iniziarono a diffondersi anche nel resto del mondo. Nello stesso anno uscì il primo iPhone. La Apple si accorse ben presto che in Giappone si faceva un ampio uso delle emoji. Nel tentativo di attrarre gli utenti giapponesi, la Apple inserì i nuovi simboli nella versione di iOS 2.2. Inizialmente, però, le emoji potevano essere utilizzate solo nei modelli giapponesi dell’iPhone. La Apple, infatti, pensava che agli utenti americani non sarebbero interessate, ma si sbagliava. Ben presto, negli Stati Uniti, alcuni utenti riuscirono a trovare un modo di utilizzare le emoji anche sui modelli statunitensi del cellulare (era sufficiente installare un’app in lingua giapponese).

Il supporto Apple ufficiale delle emoji iniziò solamente nel 2011. Due anni dopo, nel 2013, le emoji comparvero anche su Android.

Curiosità: il creatore delle emoticon Scott Fahlman ha affermato di “odiare” le emoji. “A volte mi sento come il Dr Frankestein”, ha detto in un’intervista al The Wall Street Journal. “La mia creatura era iniziata in maniera benevola, ma adesso si è sviluppata in una maniera che non approvo” “Penso che siano orrende, e rovinano la sfida di provare a esprimere le emozioni usando i caratteri della tastiera”.

L’utilizzo delle emoji oggi

Oggi le emoji sono diffusissime, ma, a pensarci meglio, forse il loro linguaggio non è più universale come si pensava, e come ha affermato lo stesso creatore delle emoji Kurita (“Pensavo che avrebbero funzionato solo in Giappone. Ma, evidentemente, il bisogno di comunicare è lo stesso in tutto il mondo”). In realtà, il significato delle emoji sembrerebbe cambiare a seconda della generazione che li usa. Attualmente, le generazioni più anziane (baby boomer, generazione X e millenial) attribuiscono alle emoji il loro significato tradizionale (la faccina che sorride rappresenta semplicemente un sorriso di allegria e così via). La generazione Z, invece, sembrerebbe attribuire ad alcune emoji un significato sarcastico. Proprio ritornando all’esempio della faccina sorridente, a volte la generazione Z la utilizza con l’intento di comunicare un messaggio passivo-aggressivo.

Un altro esempio per capire meglio i diversi significati attribuiti dalla generazione Z alle emoji è il simbolo del teschio. Se, per i più anziani, questa emoji rappresenta solo la morte, per i ragazzi della gen-Z a volte questa emoji rappresenta l’imbarazzo (nel senso di, “uccidetemi, sono troppo imbarazzato”) o può anche significare “sono morto dalle risate”. Rimane sempre il collegamento con la morte, ma in senso più metaforico.

L’utilizzo delle emoji può anche cambiare a seconda dei social. Per esempio, le emoji sono del tutto inutilizzate su Reddit. Anzi, si potrebbe dire che da parte degli utenti di questo social vi sia quasi un “odio” verso le emoji. Lo scarso utilizzo di questi simboli su Reddit può essere attribuito a due fattori: al fatto che, all’inizio, Reddit fosse utilizzato soprattutto sui computer e non sui cellulari e alla tendenza dei Redditor (gli utenti di Reddit) di voler apparire “fuori dal mainstream”.

Emojipedia

Esiste una specie di Wikipedia dedicata alle emoji: Emojipedia. Si tratta di un sito che raccoglie tutte le emoji esistenti, mostrando anche tutti i loro significati.

Emojipedia è stata creata nel 2013, lo stesso anno in cui fu introdotto il supporto sulle emoji su Android, e due anni dopo l’introduzione del supporto ufficiale su iOS. Emojipedia è stato definito “la risorsa numero uno al mondo per le emoji”.

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