Scuole chiuse in Campania: il Governo impugna l’ordinanza di De Luca

di G.S.

Il Governo ha impugnato l’ordinanza regionale firmata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che prevede la chiusura delle scuole dell’infanzia, delle elementari e delle medie inferiori fino al 29 gennaio a causa dell’aumento dei contagi in Campania. Il ricorso è stato presentato dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato presso il Tar della Campania. Sabato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi aveva già annunciato l’intenzione del Governo di impugnare l’ordinanza.

La Regione Campania: “Misure del Governo inattuabili”

La Regione Campania, stamattina, ha presentato gli atti richiesti dal Tar regionale a sostegno della necessità di chiudere le scuole. Secondo quanto si legge nella memoria difensiva presentata al Tar della Regione, le misure previste dal decreto del Governo “sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania”, tenuto conto che “vi è impossibilità di assicurare il contact tracing e insostenibilità dei carichi da parte delle Asl, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i direttori generali delle Asl campane”. Le misure nazionali “non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del Cts che non è stato convocato, contrariamente a quanto richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli”.

“Nessuna violazione perché risulta provata una condizione di eccezionale straordinaria necessità”; “l’ordinanza regionale quindi è fondata, equilibrata è proporzionata”, prosegue la memoria difensiva.

“Sul piano tecnico amministrativo si eccepisce che non sussistono i presupposti per la tutela cautelare – è scritto nel ricorso di 12 pagine – le segnalazioni dei dirigenti scolastici e dei sindaci della Regione Campania e lo stato dei contagi e dei servizi sanitari confermano gli estremi di una situazione di fatto straordinaria e contingente”. Quindi c’è una evidenza “di impossibilità di garantire la prosecuzione in sicurezza delle attività scolastiche a causa della diffusa inidoneità strutturale degli edifici sul piano del sistema areazione, della indisponibilità di tamponi e la mancanza di auto sorveglianza sui contagi all’interno delle classi”.

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