Città fragile – Galleria Vittoria, il tunnel soffocante

di Massimo Pollice

Una nota canzone recitava “l’amore è nell’aria, in un sussurro tra gli alberi, ma non c’è più aria a Napoli, non più amore quindi.

In galleria Vittoria, sembra tutto pronto, ma alle prove di riapertura qualcosa non va!

Alla prova di accensione, i ventilatori, elementi fondamentali ed obbligatori per garantire il ricircolo d’aria in gallerie così lunghe, non si accendono.

Scattano i controlli, ed ecco l’amara risposta: sono stati rubati cavi per una lunghezza di circa un chilometro e mezzo, il che comporta oltre che una notevole spesa per riposare i cavi, anche ulteriore tempo di chiusura per una infrastruttura così importante per la viabilità cittadina.

Fatta salva la entrante amministrazione, che già ha compiuto il miracolo di terminare in tempi rapidi, lavori che non erano, di fatto iniziati da oltre un anno e mezzo, la storia appare inverosimile anche per un ingegnere, come il sottoscritto che lavora in una ferrovia e che, essendo figlio e nipote di ferrovieri conosce il fenomeno dei furti di rame sin da piccolo sapendo che spesso le linee vengono lasciate elettrificate, anche fuori servizio, per evitare queste sottrazioni.

Nel caso in esame però, vi è una incredibile particolarità, mentre i furti di rame accadono per le ferrovie, in genere, in zone isolate, qui stiamo parlando di un tunnel che si trova al centro della terza città d’Italia, ove senza alcun disturbo, qualcuno entra nei locali impianti, sfila un chilometro e mezzo di cavi, li carica su un furgone e va via.

A parte la considerazione che assumersi un rischio del genere è da disperazione come le storie del dopoguerra raccontatemi dai miei nonni, l’interruzione di pubblico servizio è un reato grave per il quale devono essere inasprite le pene esponenzialmente, ma soprattutto, e questa è una richiesta per la nuova amministrazione,vanno potenziati i controlli anche con telecamere e videosorveglianza in tutta la città soprattutto nei luoghi nevralgici, affinchè l’operato di quattro delinquenti e malversatori, non comporti danni per una collettività che ancora per giorni dovrà spendere tempo nel traffico, oltre il dovuto.

Massimo Pollice

Ingegnere esperto di Infrastrutture ed Ambiente

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