Camorra: estorsione e associazione mafiosa, ordinanza per 19

Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura-Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 19 persone.

L’ordinanza

I 19 sono gravemente indiziati a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, porto e detenzione di armi da sparo, tutte ritenute appartenenti ai contrapposti clan camorristici “Gionta” e “IV Sistema” operanti nel territorio di Torre Annunziata, è stata eseguita oggi dai carabinieri del Gruppo oplontino.

Il provvedimento è stato emesso in seguito ad una attività d’indagine coordinata dalla DDA di Napoli e condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, sottolinea una nota, “da maggio 2020 a luglio 2021, avviata all’indomani del tentativo di omicidio di Giuseppe Carpentieri, 51 anni, ritenuto elemento di spicco del clan e genero del capo del sodalizio detenuto Valentino Gionta (68 anni), anch’egli destinatario del provvedimento di oggi poiché ritenuto ancora al vertice dell’organizzazione, avvalendosi della collaborazione dei familiari più stretti.

Le indagini

Le indagini hanno riguardato elementi di vertice del clan Gionta (detto anche dei Valentini), accertandone, rilevano gli investigatori, “la capacità di controllo del territorio mediante l’intimidazione mafiosa, l’opprimente rete estorsiva ai danni di attività economiche locali e la capacità di fronteggiare militarmente le fazioni contrapposte, grazie alla disponibilità di armi ed esplosivi”.

Ed è proprio nello scontro armato tra i clan che è maturato l’agguato a Giuseppe Carpentieri, avvenuto il 6 maggio 2020, per la cui esecuzione risultano gravi indizi di colpevolezza per i fratelli Pasquale Cherillo (37 anni) e Luca (32 anni), entrambi detenuti, ritenuti promotori del neo-costituito clan denominato “IV Sistema”, con base nel quartiere popolare del ‘Parco Penniniello’

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