Gli Stati Uniti riducono gli aiuti militari all’Egitto per violazioni dei diritti umani

di Francesco Caputi

 

L’amministrazione Biden ha stabilito che, dei 300 milioni di dollari previsti per gli aiuti militari all’Egitto, il regime di Al Sisi ne riceverà solamente 170. Il resto (130 milioni) verrà trattenuto finché il governo egiziano non porrà fine ai procedimenti contro le organizzazioni per i diritti umani e rilascerà 16 persone indicate dagli Stati Uniti. I 170 milioni che l’Egitto riceverà verranno utilizzati per l’anti-terrorismo e per la sicurezza alle frontiere.

L’Egitto è un importante alleato per gli Stati Uniti. Si è rivelato estremamente utile nella lotta al terrorismo, e a maggio ha contribuito a mediare un “cessate il fuoco” fra Israele e Hamas. Da qui, il timore degli Stati Uniti di prendere misure estreme contro il governo egiziano. Nel 2017, anche l’amministrazione Trump aveva congelato alcuni aiuti militari all’Egitto, per poi rilasciarli nel 2018 per motivi legati alla sicurezza.

L’insoddisfazione degli attivisti per i diritti umani

La decisione dell’amministrazione Biden non soddisfa però gli attivisti per i diritti umani, secondo i quali poteva essere fatto molto di più. “Questa amministrazione ha ripetutamente giurato di mettere i diritti umani al centro della sua politica estera e, nello specifico, nelle sue relazioni con l’Egitto. Questa decisione, tuttavia, è un tradimento di questi impegni”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta 20 associazioni per i diritti umani. “Se la dedizione dell’amministrazione ai diritti umani fosse sincera – proseguono – questa decisione sarebbe stata semplice: trattenere i 300 milioni per gli aiuti militari come condizionato dal Congresso per incentivare Al-Sisi a cambiare direzione”.

Dello stesso parere anche il senatore democratico Chris Murphy: “L’Egitto ha 60.000 prigionieri politici – scrive su Twitter – Torturano i dissidenti politici. L’Amministrazione avrebbe dovuto trattenere tutti i 300 milioni. Questa mezza misura manda un messaggio confuso sul nostro impegno per i diritti umani e la democrazia”.

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