Afghanistan, i talebani conquistano Kabul: rinasce l’Emirato islamico di Afghanistan

di Francesco Caputi

 

In meno di 24 ore, due giorni fa, i talebani hanno conquistato Kabul quasi senza sparare un colpo, “pacificamente”, secondo quanto riferisce la CNN. “Si sentono crepitii di spari qua e là, ma non ci sono notizie di combattimenti in strada”, ha detto l’inviato della CNN.

I talebani annunciano la rinascita dell’Emirato islamico di Afghanistan e affermano che “non ci sarà alcun governo di transizione”. Attendono infatti “un passaggio completo del potere nelle loro mani”, hanno detto all’agenzia Reuters.

Prima conferenza dei talebani a Kabul: “Momento di orgoglio”

“Questo è un momento di orgoglio per l’intera nazione”. “Dopo 20 anni di lotte abbiamo liberato l’Afghanistan ed espulso gli stranieri”. A dirlo il portavoce dei talebani durante la prima conferenza a Kabul.

“Vogliamo assicurarci che l’Afghanistan non sia più un campo di battaglia. Abbiamo perdonato tutti coloro che hanno combattuto contro di noi. Le animosità sono finite. Non vogliamo nemici esterni o interni. Nessuno sarà danneggiato, non vogliamo avere problemi con la comunità internazionale”, prosegue il portavoce, promettendo un’amnistia per tutti i funzionari del vecchio governo.

La fuga del presidente Ghani

Intanto, il presidente afghano Ashraf Ghani è fuggito con la sua famiglia e alcuni suoi collaboratori per l’Uzbekistan. Il presidente ha giustificato la sua decisione spiegando di aver lasciato il Paese “per evitare un bagno di sangue”.

Popolazione di Kabul in fuga

Scene drammatiche all’aeroporto di Kabul, dove migliaia di persone, dopo aver superato fili spinati e saltato transenne, si sono ammassate nel tentativo di fuggire dall’Afghanistan, ormai in mano ai talebani. I soldati americani all’aeroporto, che hanno l’ordine di mettere in sicurezza l’area di atterraggio per garantire l’evacuazione dei diplomatici, sono stati travolti per alcune ore dalla folla. I militari hanno alla fine sparato dei colpi in aria “per calmare il caos”, secondo quanto ha raccontato un funzionario alla BBC.

All’aeroporto di Kabul sono rimaste uccise 10 persone: fra queste, due persone che sono precipitate dopo essersi aggrappate a un aereo americano in decollo, un uomo morto nel vano ruote di un aereo cargo della US Air Force e una ragazza rimasta schiacciata dalla folla in fuga all’aeroporto.

Il portavoce del dipartimento di Stato USA Ned Price, vista la situazione drammatica, ha invitato gli americani rimasti a Kabul a non recarsi all’aeroporto, ma di attendere ulteriori istruzioni del dipartimento di Stato. “La situazione si sta evolvendo rapidamente e comunicheremo le informazioni ai cittadini statunitensi il più rapidamente possibile”, ha affermato Price. “Chiediamo ai cittadini statunitensi di mettersi al riparo e di non recarsi all’aeroporto fino a quando non avranno informazioni diverse dal Dipartimento di Stato”, ha aggiunto.

Il discorso di Biden: “Non sono pentito della decisione presa”

“Non sono pentito della decisione presa”. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel suo discorso sulla scelta di ritirare le truppe dall’Afghanistan.

“E’ sbagliato chiedere ai soldati americani di combattere una guerra civile che l’esercito afghano non vuole combattere. Quante altre vite, vite americane, dovremmo sacrificare? Sarò chiaro nella mia risposta, non ripeterò gli errori del passato: restare e combattere indefinitamente non è nell’interesse nazionale degli Stati Uniti”.

“La nostra missione in Afghanistan non ha mai mirato a costruire una nazione. Non era previsto che creassimo una democrazia centralizzata e unita. Il nostro unico interesse rimane quello che è sempre stato: evitare un attacco terroristico sul suolo americano”.

“Siamo andati in Afghanistan quasi 20 anni fa con obiettivi chiari: colpire chi ci aveva attaccato l’11 settembre 2001 e assicurarci che al Qaeda non usasse l’Afghanistan come base. Lo abbiamo fatto. Non abbiamo mai smesso di dare la caccia a Bin Laden e lo abbiamo ucciso, dieci anni fa”.

Biden ha rivolto inoltre aspre critiche ai “leader politici dell’Afghanistan” che “hanno lasciato il Paese”.

“L’esercito afghano è collassato. Abbiamo speso oltre un trilione di dollari per addestrare e armare le forze afghane, incredibilmente equipaggiate e più numerose degli eserciti di molti nostri alleati Nato. Gli abbiamo dato ogni strumento, abbiamo pagato i loro stipendi, abbiamo garantito l’efficacia della loro aviazione, qualcosa che i talebani non hanno. Non abbiamo potuto dar loro la volontà di combattere per il loro futuro”.

“E’ sbagliato chiedere ai soldati americani ciò che gli afghani non farebbero. La presenza di soldati americani non farebbe differenza per un anno, 5 anni o 20 anni”.

Le reazioni internazionali

Regno Unito, Boris Johnson: “Riconosceremo i talebani solo se rispetteranno i diritti umani”

“Qualsiasi riconoscimento del nuovo governo in Afghanistan deve avvenire su base internazionale e non unilaterale, la legittimità di qualsiasi futuro governo talebano sarà soggetta al rispetto degli standard concordati a livello internazionale sui diritti umani e l’inclusione”. A dirlo il primo ministro britannico Boris Johnson.

Aperture da Russia e Cina ai talebani

La Russia ha annunciato che la sua ambasciata non sarà evacuata. Secondo quanto ha detto Zamir Kabulov, inviato speciale della Federazione russa per l’Afghanistan, i talebani infatti garantiranno la sicurezza della sede diplomatica. Da Mosca sembra arrivare un’apertura ai talebani: “La Russia non avrà fretta nel riconoscere il nuovo governo dell’Afghanistan. Tutto dipenderà dalle azioni dei talebani”, ha detto Kabulov in un’intervista a radio Echo of Moscow.

Neanche la Cina evacuerà la propria ambasciata a Kabul. Anche da Pechino arriva una leggera apertura ai talebani. La portavoce del ministero degli Esteri cinese ha affermato che i talebani intendono avere buoni rapporti con la Cina e che attendono Pechino per la ricostruzione dell’Afghanistan. “La Cina – ha aggiunto la portavoce – ha sempre rispettato la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Afghanistan, non ha mai interferito negli affari interni del Paese e ha sempre perseguito una politica amichevole per tutto il popolo afghano”.

La volontà della Cina di mantenere buoni rapporti con i talebani è motivata soprattutto dal timore che il nuovo governo fondamentalista dell’Afghanistan possa appoggiare e finanziare i separatisti musulmani uiguri dello Xinjiang, vero e proprio incubo dei cinesi.

La Cina critica gli USA: “Gli Stati Uniti portano distruzione”

Dai cinesi sono arrivate forti critiche agli Stati Uniti e alla loro politica estera. Commentando le parole di Biden, la portavoce del ministero degli Esteri cinese ha affermato che gli Stati Uniti “non stavano cercando di ricostruire in Afghanistan: questa è una dichiarazione veritiera, perché l’obiettivo degli Stati Uniti non è stato affatto di ricostruire”. “Che sia in Iraq, Siria o Afghanistan, ovunque vada, l’esercito americano lascia turbolenze e divisione, caos, famiglie distrutte e devastazione”, ha proseguito. “La forza e il ruolo degli Stati Uniti è la distruzione, non la costruzione”.

Critiche anche dal ministro degli esteri cinese Wang Yi: “L’improvviso crollo del governo afghano sostenuto dagli Stati Uniti è stato inevitabile ed è stata la prova del fallimento dell’egemonia americana”, ha detto. “Sono state la Storia, la logica interna e internazionale e l’inevitabilità a pretendere questo finale, che dimostra come la strategia dell’intervento militare e della ricerca dell’egemonia territoriale all’estero siano decisioni impopolari e destinate sempre a fallire”, ha aggiunto Wang.

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