Città fragile – I murales e l’arte urbana

  dalla rubrica Città fragile

a cura di Massimo Pollice

A Napoli, negli ultimi due anni, Alessandro Ciambrone, un artista di 47 anni di Castel Volturno,  città tristemente nota alla cronaca nazionale per il degrado urbano e sociale, ha realizzato numerosi murales per  l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale; l’Università Parthenope, Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi, Centro d’Eccellenza del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica; l’Amministrazione Comunale (Centro Antiviolenza Donne e Bambini Polizia Municipale di via Alessandro Poerio 21 / Centro Polifunzionale Soccavo); e per importanti imprese, eccellenza campane nel mondo, come COELMO (gruppi elettrogeni industriali e marini), IDAL Group (allestimenti per il comparto della cantieristica navale), Global Logistic System (corriere espresso), Carpisa e Yamamay (istallazione di 200 metri quadrati al Molo Luise).

I murales nascono come una forma di arte spontanea, priva di ogni legame ai principi della pianificazione urbana, come negli States dove occupano spazi pubblici, ma anche vagoni di metropolitane e treni, muri periferici ed edifici abbandonati, decretandone, talvolta, un successo strepitoso, anche da un punto di vista turistico: per esempio i murales del muro di Berlino, vera e propria attrazione per i visitatori della città.

Ciò che colpisce però è la capacità grafica dei writers: si innescano spesso delle competizioni fra artisti di strada per chi produce di più e con maggiore perizia. La street art, con gli anni, da individuale diviene collettiva, coinvolgendo bande di writers che si dividono i quartieri della città.

Negi ultimi quarant’anni le qualità degli artisti di strada in numerose città del mondo sono state sempre di più apprezzate e hanno contribuito a riqualificare interi quartieri degradati, passando da iniziative spontanee a veri e propri progetti di riqualificazione urbana attraverso l’arte, concordati con le amministrazioni e gli stakeholders locali.

Tutti gli interventi realizzati da Alessandro Ciambrone, nel caso degli edifici pubblici, sono stati preventivamente autorizzati dalle autorità competenti tramite il Tavolo della Creatività Urbana del Comune di Napoli. Quelli per l’Università, per il Pascale e per i privati sono stati valutati dai gruppi di valutazione dei rispettivi enti pubblici e privati.

Gli aspetti che caratterizzano fortemente i murales sono un attento richiamo alle geometrie, alle architetture e ai paesaggi culturali che spesso richiamo quelli dei siti del Patrimonio Mondiale in Campania (Napoli, Caserta, Pompei, Costiera Amalfitana, Cilento e Benevento nel network Italia Langobardorum).

I colori sono molto vivaci ed esplosivi, proprio per celebrare le stratificazioni storiche e culturali che hanno attribuito al nostro patrimonio un Valore Universale Eccezionale per l’intera Umanità.

Alessandro Ciambrone è quindi un esempio concreto e tangibile di come l’arte partecipi alla rigenerazione cittadina, i suoi murales diventano parte integrante del tessuto urbano.

Un plauso all’artista che dà qualcosa di sé alla collettività, generando sensazioni forti e positive e creando un unicum irripetibile con il contesto architettonico e culturale circostante, nel rispetto della storia locale.

Massimo Pollice

Ingegnere esperto di Infrastrutture ed Ambiente

Lascia un commento