Bassolino, comizio a San Giovanni: “Noi facciamo un patto con Napoli e con le persone, non un patto da Roma”

di Francesco Caputi

 

Antonio Bassolino torna a San Giovanni: “Ancora a San Giovanni”, ha detto il candidato sindaco di Napoli. “Perché questo è il mio modo di fare campagna elettorale, in mezzo alle persone, in mezzo alla gente”. “Poi anche perché le elezioni sono state rinviate al prossimo ottobre”. “Io sono veramente impressionato del fatto che avremmo dovuto già votare. Siamo quasi a fine luglio e ancora non si conosce la data delle elezioni che dovevano essere all’inizio di giugno. E sono impressionato dal silenzio di gran parte dei media, dei giornali, delle televisioni, dei partiti di centro-sinistra e di centro-destra. Impressionato dal silenzio”.

Napoli è “senza guida”. “Abbiamo situazioni incredibili”, ha proseguito Bassolino. “C’è l’agonia del consiglio comunale che non si riunisce nemmeno per l’ordinaria amministrazione”. “Nella mia mente, torno all’estate del 1993: la città era in una situazione incredibile, mancavano tante cose. Ciò che mi colpì di più era la mancanza di illuminazione anche nelle strade più borghesi della città”. “Eppure c’era un’opposizione e facemmo una battaglia”.

“Io in quei mesi ero commissario al PDS napoletano. Mi avevano chiesto di seguire la situazione, e lo feci con l’impegno che metto sempre nelle cose. Il PDS allora era al 12%, la città in quello stato. Facemmo una battaglia di opposizione forte, dura. E portammo la città al voto, e vincemmo le elezioni. Ma adesso guardiamoci attorno. Adesso, da mesi e mesi, la città è senza maggioranza e senza opposizione. Senza una vera maggioranza capace di governare, prendere delle decisioni e prendersi cura dei cittadini. Ed è senza opposizione. Se ci fosse stata una opposizione seria, la città non sarebbe in queste condizioni. Avremmo un altro clima. E’ importante che nei prossimi mesi si formi una vera maggioranza e una vera opposizione”.

“Nella città si sente come un senso di abbandono. L’altro giorno ero con mia moglie, dovevamo fare un pranzo familiare. Mi ferma per strada una signora giovane della buona borghesia napoletana che mi racconta la sua vicenda. Una seria infiltrazione sotto la strada, preoccupazione in casa, e lei che per giorni e giorni si era attivata. Chiamava l’UTC del Comune e si sentiva di dire di rivolgersi all’UTC della municipalità. Poi si rivolgeva alla Protezione civile, a chi gestisce l’acqua, a chi si occupa di fogne, e ogni ufficio la rimandava a un altro ufficio, e lei impazziva, non riusciva a capire di chi fosse la competenza”. “Così si possono raccontare ogni giorno tanti e tanti episodi di una città che richiede cura, di prendersi cura dei problemi”.

“Per questo siamo qui, e facciamo quartiere per quartiere. Perché è dalla città che partiamo, non da Roma. Partiamo dalla città, dalle persone, non dalle formule. E il patto che facciamo è il patto che facciamo con Napoli e dentro Napoli, è il patto che facciamo con la città e quartiere per quartiere, non un patto da Roma”. “Perché il patto per Napoli non può essere fatto con i tre partiti del vecchio governo che non c’è più, ma deve essere fatto con tutto il governo Draghi, col governo attuale, e con tutti i partiti del governo attuale”.

Poi l’attacco al PD: “Cinque anni fa ho avuto un grande dolore per i brogli fatti in alcuni seggi e per il danno fatto non solo al PD, che non arrivò neppure al ballottaggio, ma anche alla città. Se fossi andato al ballottaggio con de Magistris sarebbe stata una bella battaglia”.

“De Magistris, 5 anni fa, per il suicidio del Partito Democratico, non dové combattere, vinse in carrozza, senza battaglia. Questo è stato un danno per la città”.

“Poi uno fa esperienza. E questa volta non ho fatto come 5 anni fa, quando, anche in modo un po’ ingenuo e fidando sulla correttezza del partito che contribuii a fondare, fui io (perché le primarie non le volevano) a combattere per settimane e settimane. E fui io a scrivere ‘Mi candido’ dopo 2 ore alle primarie. Ho fatto esperienza, e questa volta, quando ho preso l’iPad, ho scritto la frase fino in fondo: ‘Mi candido a sindaco di Napoli’.

“E mi candido con i cittadini che mi hanno spinto per mesi e mesi. Cittadini di diverso orientamento politico, cittadini che da anni non votano più. Ed è a loro che io sento il dovere di dar conto di questa battaglia, che io so che è difficile. Del resto, basta leggere, vedere, e si capisce quanto è difficile. E’ difficile, ma non è impossibile. Si può fare, possiamo farcela, se portiamo al voto tanti e tanti cittadini e se sappiamo parlare nel modo giusto, e io parlo in modo sincero e semplice”.

“Io sono da sempre una persona di sinistra, ed io di sinistra lo sono di sicuro”. “E sono anche e soprattutto un uomo delle istituzioni. Per me il bene di Napoli sta sopra ogni interesse di parte e di partito. E’ per Napoli che dobbiamo stare assieme”.

“Adesso la prima grande battaglia che dobbiamo fare è arrivare al ballottaggio, poi tanto potere e tante cose passano in secondo piano e diventa una bella battaglia ‘uno a uno’ ”.

“Sarà una bella battaglia, e possiamo parlare a tante persone e a tanti cittadini. Ecco lo sforzo che dobbiamo fare, io ce la metto tutta”, ha concluso il candidato sindaco di Napoli Antonio Bassolino.

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