XIX Forum Internazionale Benecon- UNESCO “World Heritage and Design for Healt”: Da Capri parte il manifesto delle città post-covid

di M.P.

Esperti a confronto a Capri e grazie all’intelligentia di Benecon nasce  il manifesto delle città post-covid. L’occasione è il  XIX Forum Internazionale UNESCO “World Heritage and Design for Healt”, che si è tenuto nel Centro Congressi dell’Isola Azzurra, ha visto scienziati e ricercatori provenienti da tutto il mondo confrontarsi su proposte e progetti per adeguare alle mutate esigenze della crisi pandemica i luoghi che l’uomo abita e quelli dove produce o trascorre il suo tempo libero.

Dalle relazioni dei congressisti emerge la necessità globale di ridefinire su canoni antichi il ruolo e le funzioni urbane del futuro per dare risposte alle mutate esigenze di salute e sicurezza.

Le città devono tornare a fare le città. Devono tornare ad essere quei siti meravigliosi inventati seimila anni fa che riescono a essere contemporaneamente luoghi dell’innovazione, delle opportunità, dell’integrazione ma anche della cura e della sicurezza.

In particolare, le città italiane devono tornare a essere molteplici e plurali. Costituite da quartieri che tra di loro scambiano servizi e utilità, in modo tale che davanti alle crisi, perché questa che stiamo superando non sarà l’ultima, le nostre città siano più resilienti. Non solo in modo che possano uscire definitivamente dal blocco sanitario, ma anche per imparare dalle criticità dell’ultimo anno. Ma soprattutto, non è possibile continuare a immaginare un modello di sviluppo che sia esso stesso produttore della crisi.

Sugli effetti concreti del Recovery Found per avviare il processo di trasformazione è indubbio che i fondi siano importanti e cospicui, ma è indispensabile una grande agenda urbana per l’Italia. Un grande processo di riforma urbanistica e architettonica che consenta di far interagire le risorse, perché i 200 e più miliardi sono una quantità adeguata ma non sarà mai sufficiente a risolvere tutti i problemi. L’obiettivo indicato dagli studiosi e che ogni piccola parte di queste risorse, quando atterra dentro le città e nei territori, moltiplichi le sue capacità di quel 200% o 300% che è quello che avviene negli altri paesi europei.

Questo può realizzarsi solo con una potente cooperazione tra istituzioni, impresa e società civile. Una grande alleanza tra soggetti che prendono non solo una porzione di risorse ma anche la corresponsabilità di individuare quelli che sono gli obiettivi.

Non c’è una città modello, ce l’ha insegnato il Covid. Ma da Capri viene fuori l’indicazione che una dimensione più contenuta e un’intensità urbana meno frenetica, come quelle che abbiamo visto non aver retto alla pandemia, permettono di avere quell’equilibrio maggiore tra lo spazio e la comunità. Il convegno caprese insegna che questo modello di città, la città media, il cosiddetto borgo, possono diventare, se non il modello, almeno il campo di sperimentazione. Da queste esperienze può partire il riequilibrio territoriale urbano.

L’auspicio è che la documentazione prodotta durante questa tre giorni venute i governi locali, nazionali e sovranazionali possano trarre spunti importanti.

“Il senso del Forum – ha affermato il professor Carmine Gambardella, CEO del Consorzio Benecon University – è proprio quello di utilizzare una rete internazionale di scienziati per fornire proposte e progetti. Il grande potenziale di questa manifestazione, che l’anno prossimo taglierà il traguardo del ventennale, viene espresso proprio dalle oltre 800 cattedre Unesco nelle università di tutti e cinque i continenti. Si tratta di una rete di oltre 7mila ricercatori che si riconoscono nei temi della salute, dell’ambiente, del paesaggio, dell’architettura e dei beni culturali”.

La tre giorni di dibattiti e confronti condotti al tavolo della presidenza dal professor Carmine Gambardella, CEO del Consorzio Benecon University ha visto gli interventi di: Danilo Iervolino, presidente della Università Telematica Pegaso; Francesco Fimmanò, direttore scientifico dello stesso ateneo; Matteo Rosati, dell’Ufficio regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa; Anna Del Sorbo, vicepresidente Credito e Finanza dell’Unione Industriali di Napoli; Giuseppe Paolisso già Rettore dell’Università “Vanvitelli”; Michelangelo Russo direttore del dipartimento di architettura dell’Università Federico II di Napoli; Orazio Carpenzano (Università “Sapienza” di Roma); Mosè Ricci (Università di Trento); Cherubino Gambardella (Università “Vanvitelli”); A concludere i lavori la lectio magistralis di Antonio Felice Uricchio, presidente ANVUR, l’Agenzia nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca. 

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