Ucraina, truppe russe al confine. Tornano a salire le tensioni fra Kiev e Mosca

di Francesco Caputi

 

Tornano a salire le tensioni fra la Russia e l’Ucraina. Mosca, nelle ultime settimane, ha mobilitato le sue truppe al confine russo-ucraino, vicino alle regioni di Donetsk e Lugansk (i territori controllati dai separatisti filo-russi) e alla Crimea, annessa alla Russia nel 2014. Uno spostamento di truppe notevole, con centinaia di trasporti truppe corazzati, cannoni, lanciarazzi, artiglieria semovente, paracadutisti e fanteria di marina.

Dura reazione dal presidente ucraino Zelensky. La Russia, afferma in una nota, “cerca di creare un ambiente minaccioso” con “esercitazioni militari e possibili provocazioni al confine”. Prima di Zelensky, sull’aumento del numero di truppe russe al confine si era espresso anche il comandante in capo ucraino Ruslan Jomchak, il quale aveva parlato di una “minaccia alla sicurezza militare”. “Al 30 marzo, lungo il confine ucraino, nelle aree temporaneamente occupate e in Crimea conteniamo 28 gruppi tattici nemici a livello di battaglione”, ha detto Jomchak. “La Russia – ha proseguito – ha aumentato il suo raggruppamento militare (in quel territorio), che attualmente conta circa 32.700 soldati”. “Le nostre forze armate – ha avvertito il comandante ucraino – sono pronte a dare una risposta adeguata sia all’escalation del conflitto che al peggioramento della situazione politico-militare e strategico-militare al confine ucraino”.

Immediata la replica da Mosca: “La Russia sta spostando le sue forze armate sul suo territorio come meglio crede”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Questo “non rappresenta una minaccia per nessuno e non dovrebbe interessare nessuno”, ha aggiunto.

Intensificazione delle ostilità negli ultimi giorni

Sembra essersi ormai rotta la tregua stretta nel 2020 fra i separatisti filo-russi e l’Ucraina. Il 26 marzo, secondo quanto dichiara il governo di Kiev, sono stati uccisi 4 soldati ucraini a colpi d’arma da fuoco in due incidenti separati: il primo si è verificato nella città di Avidiivka, nella regione di Donetsk, il secondo nei pressi della città di Zolote-4, nella regione di Lugansk.

“Nelle ultime settimane – ha accusato il presidente ucraino Zelensky in un comunicato – abbiamo assistito a una tendenza molto pericolosa che ha portato ad un aumento considerevole di violazione del cessate il fuoco da parte delle forze di occupazione russe”. “Di conseguenza è aumentato il numero di ucraini rimasti uccisi”, ha aggiunto. I separatisti accusano tuttavia le forze ucraine di aver provocato la morte di un bambino di 5 anni della Repubblica di Donetsk durante un bombardamento.

Pochi giorni fa, Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente statunitense Joe Biden. Durante la telefonata, il presidente ucraino ha ribadito l’importanza per Kiev della partnership con gli Stati Uniti. “Siamo fianco a fianco quando si tratta di preservare le nostre democrazie. Il mio impegno per trasformare l’Ucraina, migliorare la trasparenza e raggiungere la pace è forte”, ha detto Zelensky.

Zelensky punta all’adesione alla NATO

Il 5 aprile, il presidente ucraino ha avuto un colloquio telefonico con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. Obiettivo di Zelensky è l’accelerazione dell’adesione del Paese all’Alleanza Atlantica. “Una presenza permanente potrebbe essere un deterrente per la Russia, che continua la militarizzazione su larga scala dell’area e ostacola il commercio marittimo”, ha detto Zelenskyy. “Siamo impegnati a riformare il nostro esercito e il settore della difesa, ma questo non basta a fermare la Russia”. “La NATO – ha aggiunto – è l’unico modo per porre fine alla guerra del Donbas e l’unica via per la pace. Il piano d’azione di adesione all’organizzazione sarà un vero segnale per Mosca”.

Dura la reazione di Mosca. “Dubitiamo fortemente che questo possa aiutare l’Ucraina a risolvere il suo problema interno. Dal nostro punto di vista peggiorerà la situazione”, ha avvertito Dimitry Peskov”.

Lascia un commento